sabato 25 dicembre 2010

Letti sfatti e orgasmi sbilenchi

L’ enorme equivoco di grinta e grazia.

Devo rotolare via, Pedro non tollera ulteriori indugi. Devo lasciarvi soli con Bubi e le sue donne, cari lettori. Perché questa è una storia senza fine, perché qui la bontà è troppo buona e la cattiveria troppo cattiva, perché la sorte di Bubi e delle farfalle che volano nel suo cielo è scritta in una pergamena chiusa in bottiglia e trasportata dalle onde di un oceano molto lontano.

Ricordate la partenza?

Questa è la storia dei sensi. Del gioco appiccicoso delle illusioni, delle persuasioni, delle passioni fatali.

Accomodati sulle spine avete intrapreso il viaggio in un vortice di colori, eccitazioni, noie. Avete amato e odiato Bubi…Avete soprattutto creduto di capirlo, Bubi. Lo avete riempito di etichette, lo so!

La pelle di Bubi è refrattaria alla colla, sappiate dunque che le etichette sono scivolate via. Ma i vostri sforzi di interpretazione e giudizio sono gelosamente custoditi nel suo scrigno delle scorte di buonumore…

Proprio così. Quello che piace moltissimo a Bubi è tutta la generosità di tempo e pensiero che gli avete dedicato! Perché Bubi è abituato alle farfalle che non smettono mai di volare nel suo cielo. Quelle che sognano di ritrovarsi prima o poi tra le sue braccia, quelle che sognano lui non desideri altro che ritrovarsi prima o poi tra le loro braccia, quelle che sognano di volare più e meglio delle altre compagne di sventurato volo…Immaginare che lettori e lettrici abbiano calorosamente seguito le sue avventure è una conferma eccitante per Bubi.

Non posso e non voglio svelarvi altro.

All’inizio, lo ammetto, cercavo di svicolare dalle limitazioni di Pedro per servirvi utili ragguagli, spiegare, mettervi in guardia, offrirvi confort di viaggio, poi ho compreso che sarebbe stato sciocco o inutile. Il rebus dovete risolverlo senza il mio aiuto. Vi basterà essere meno supponenti di tante farfalle, cari lettori!

Bubi, il responso della Sibilla è chiaro…dice Giulì.

E perentorio, ahimè. Ride, Bubi, come ride quando l’alcool ha cancellato tutti i fantasmi.

Sfoghiamoci un po’ con le farfalle più ostinate, Bubi. Tanto quelle abboccano sempre…Messaggi circolari e grandi complimenti ai sorrisi, alla passionalità, alle attitudini psicologiche: funzionano alla grande!

Ah ah ah, è vero, abboccano sempre Giulì. Però è talmente irritante la loro stupida ostinazione che adesso non ho neanche tanta voglia di leggere le risposte, accidenti. Sgridate, coccole, smancerie di bassa filosofia: è fastidioso già solo immaginare tutte quelle sfrontate energie sprecate…

E’ da una vita che ripetiamo queste cose, Bubi, dai! Tanto proprio tu non puoi bacchettarle. Ne sprechi più o meno quanto loro nel delirio di tirare a campare. Continua a punirti e vedrai che ti ridurrai peggio delle tue farfalle, Bubi.

Non è che mi punisco…

Si, ti punisci ad ogni sorso che mandi giù per sopportarle, Bubi! Ad ogni sorso che mandi giù per difenderle, per giustificarle. Ad ogni sorso che mandi giù per tollerare la loro ignoranza, la loro banalità, la loro frivolezza, la loro ottusa fierezza Bubi! Ad ogni sorso che mandi giù per incensarle di belle parole, per tenere desta la memoria, per inumidire la loro intimità. Ad ogni sorso che butti giù per far credere ad ogni farfalla di essere diversa dalle altre Bubi! Si, ti punisci Bubi. E il tuo cervello non ringrazia. Ruggisce di disgusto, tristezza, smarrimento.

Ma io mi comporto male con loro, Giulì…

Ovviamente…

Sembrerà un racconto di sesso, disagio, squallore quello di Pedro e della tastiera vivente. Di un uomo irrisolto, di donne fameliche o puerili o superbe, di letti sfatti, di lacrime trattenute, di orgasmi sbilenchi strappati a una lussuria che si agghinda di una orripilante maschera di romanticismo. Una storia di solitudini che sfuggono alla verità in un coito bestiale. Che allegria, Giulì!

Perché, Bubi, pensi sia allegra la competizione delle farfalle?

No ma almeno quella a me fa divertire…

Ma smettila, Bubi! Purtroppo la realtà non contempla ancora una donna per te, ecco.

Eh?!? Una donna per me? Questo incasina il rebus, taci, magari Pedro ci ascolta, ride Bubi.

Messaggio circolare, su, scrivi: mi manca tanto il tuo sorriso…unico!

Vuoi prendere il toro per le corna?

No, voglio tarpare le ali alle farfalle cieche.

Però così…risponderanno, felici, infoiate, trepidanti!!! E, insomma, andranno a schiantarsi irrimediabilmente!

Esatto. Purtroppo non conosco altro modo per arrestare il loro assurdo volo, Bubi.

Ma che missione è? Cosa te ne importa di loro?

E’ affar mio, Bubi. E comunque….non tollero la faccia che indossi con loro. La tua vita si sta consumando con loro e così quella faccia finirà per prendere il posto della tua.

CONTINUA O NON CONTINUA

mercoledì 15 dicembre 2010

Sesso rosa, rebus e campari

Che giornata strana, pensa Bubi.

Simona sfugge agli sms, Lella scrive continue dediche che non ispirano risposte, Monica la ninfomane riesce a confezionare un messaggio di sesso rosa, Vittoria vacilla con un adescamento e mentre adesca perde improvvisamente appeal, una misteriosa Clara sembra celare Stefania o, peggio, la sua amica.

Cellulare in fermento fastidioso, insomma. O forse è Bubi che non ha voglia di consumarsi in quella follia. Forse è Bubi che si è svegliato troppo lucido per godersi quel baraccone di farneticanti sirene di amore corporeo. Forse è Bubi che non vorrebbe distrazioni invadenti quando deve concentrarsi sulla preda che si divincola. Forse è Bubi che è intento a ripulire quella rubrica di anime stanche con la speranza di leggere nomi che facciano ancora battere il cuore.

Ma l’ha tenuto in piedi lui quel baraccone, accidenti.

Bussano dal passato, bussano da terre lontane. Con la spocchia di chi si sente sempre un pezzo della sua vita…La vita di Bubi, un bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno.

Arriverà la sera, arriverà il responso della Sibilla, arriverà la voce di Giulì con il suo sguardo di magnifica purezza. Ecco, così si fa forza Bubi.

La sera del web, la dimensione dilatata della realtà, il calderone di sogni e ferite, il tempo delle lacrime e della speranza. Tutto e niente. Come l’aria che respiri e non tocchi. Come la magia che si compie solo perché ci credi…

E’ il segreto tra Bubi e Giulì. Il segreto che Pedro ha scoperto in un fondo di campari shakerato, tra le vesti fruscianti di tante comparse, in un sussurro di paura, gioia, miseria. Quel manto di spine sul quale, cari lettori, siete accomodati. Quel viaggio assurdo - ma non troppo - tra le solitudini erranti, le falsità pericolose, le arroganze inguaribili.

Il grande assente è l’amore. Che non sopporta imitazioni, rappresentazioni sgualcite, orribili maschere. Che non vuole impasti di egoismo e fango.

Che giornata strana, pensa Bubi.

Non capisce tutti quei sorrisi…

Ma è la sua prigione: con la fissazione di assecondare tutto e di elogiare le acrobazie femminili, con il bisogno di circondarsi di lingue di fuoco e miele Bubi quei sorrisi li ha esortati, elogiati, corrisposti.

Arriverà la sera, arriverà il responso della Sibilla…

Ma passano le ore e Bubi non sa più se ha così voglia di presentarsi all’appuntamento con le risposte.

Scrive a Giulì: pensi che dobbiamo davvero vederci questa sera? Tesoro, mi tremano le gambe…

Bubi, non preoccuparti, mescoleremo il bianco e il nero, pure la Sibilla si terrà stretto il beneficio del dubbio! Relatività, amico mio…

Finalmente riesce a ridere, Bubi.

Per le 21, puntualissimo, Bubi arriva da Giulì.

Bubi tu sei un uomo piuttosto colto, ti tieni molto informato, sei ben ferrato in politica, in economia, in costume. Hai sensibilità artistica, conosci le trame complicate della psicologia…Godi di ottima educazione e di buona professionalità. Pensi mai che le tue giornate sembrano correre spesso fuori da tutto questo?

Giulì, che impatto!

Bubi, è importante. Appari del tutto calato nella tua parte di “Bubi con le sue donne”. Sembri tenerti lontano dagli affanni comuni, Bubi. Si potrebbe dire lontano dalla realtà!

Giulì tu sai che ho solo necessità di leggerezza. E non lego facilmente con l’umanità, magari…

Certo, non devi spiegarlo a me Bubi. Parlo di apparenze, Bubi. Però Bubi non sottovalutare mai gli effetti…delle apparenze.

Capisco cosa vuoi dirmi. Vivo ai margini, sto fuori dalle relazioni profonde.

Ci sono persone che conosci da anni, Bubi, ma non sai da cosa sono afflitti o baciati. E molte di loro ti vedono sempre sul palcoscenico. Credo siano convinti che talvolta reciti pure con un certo protagonismo urticante… Risate, sms, ammiccamenti, dileguamenti improvvisi. Dai, Bubi!

Lo so, sono una bestia solitaria. Non amo le compagnie stabili, trovo pelosi certi legami, sono insofferente alle conversazioni confidenziali intense. Ma è solo fragilità, Giulì.

Instabilità intellettuale, emotiva, Bubi. E’ una lunga storia, suvvia…

Verissimo, Giulì. Però come io non giudico vorrei gli altri non mi giudicassero.

Eh eh questa è la frittata girata con astuzia, Bubi!

E allora sarei cercato e celebrato solo per prodezze erotiche, Giulì?!? Posso garantirti che non è così…

Ci credo, Bubi. Ma sei sicuro che le donne che ti cercano e ti celebrano sanno chi sei? Mi spiego meglio, caro amico mio. Ci sono milioni di motivi per cui potresti essere cercato e celebrato ma non sono quelli noti, Bubi. Mi capisci?

Purtroppo si.

Le tue donne sono solo…

Si, Giulì, basta, non infierire!

Non hai voglia di amici e amiche, di una vita di frequentazioni autentiche, di “normalità esistenziali”? Non hai voglia di toccare le ansie degli altri, le loro disperazioni, i loro progetti? Non hai voglia di dialogare ogni giorno di preoccupazioni stringenti, di piccoli e grandi momenti, di esperienze concrete? Non hai voglia di donare il tuo tempo e la tua energia per qualche bruciore degno?

Sono troppo impegnato a scappare dalla mia tristezza, dallo smarrimento, dall’inadeguatezza…?!?!?! Non so…

Non sei forse troppo affezionato al tuo ombelico?

Giulì, mi stai massacrando!

No, ti sto indicando una via d’uscita.

Sono già uscito, da me e dalla vita, la risata di Bubi è nervosa e triste.

Bubi, puoi rientrarci, se vuoi.

Ma dovrei voltare pagina…no, non se ne parla. Giulì ti sei calata nel personaggio letterario? Mi stai facendo una ramanzina da manuale? Piantala, questa doveva essere la serata del web, della Sibilla, del nostro rebus…

D’accordo, come vuoi Bubi. Prendiamo in mano il nostro rebus. E per il racconto…il rebus andrà benissimo, per Pedro sarà uno spasso.

Le donne non sapranno risolverlo, Giulì. Pedro giocherà tra sesso, campari e nuvolette di pensieri attorcigliati. Solo la tastiera vivente potrebbe tradirci e spifferare tutto.

Potrebbe ma non lo farà, Bubi. La tastiera vivente custodirà per sempre il grande segreto…

CONTINUA

domenica 5 dicembre 2010

L'harem, facebook, l'amore che non c'è

Bubi, Bubi…Devi promettermi che almeno dentro di te smetterai di considerarti poco o nulla.

Cosa?! Giulì, perché arrivi sempre a questo, perché, perché? Non sono annichilito dal complesso di inferiorità, suvvia.

Non è un complesso di inferiorità, forse è sopravvalutazione degli altri o dannatissimo senso della saggia misura del proprio io o qualche altra fottuta elaborazione condizionante della psiche avvezza alla nobile gestione delle sfumature di filosofia esistenziale!

Giulì, accidenti, la grappa ha attorcigliato le tue riflessioni su un vocabolario di astruserie! Non esagerare piccola dolce amica mia.

Non esagero e non sparo fregnacce, io! Non farmi arrabbiare Bubi o spiffero tutto a Pedro, eh eh. Su, dai: prometti.

Troverai la morte da solletico prima che tu possa far arrivare il soave soffio della tua voce alle orecchie di Pedro e all’attentissima tastiera vivente, Giulì…Non posso promettere, lo sai. E tu non toglierai il velo dal segreto, mai!

Bubi, smettila, muoio davvero, basta, non ce la faccio più, mollami…

D’accordo, ti lascio stare se non insisti Giulì.

Libera dalla morsa del solletico Giulì si ricompone e pronuncia formalmente un proposito: Bubi, Pedro e la sua tastiera non offrirebbero mai la soluzione ai lettori, assodato questo quello che mi riprometto è starti accanto e darti pure un benevolo tormento affinché tu possa trovare amore…verso te stesso. Non demorderò, sappilo.

Ehm…mi commuovi Giulì, ti prego, lascia perdere. Torniamo a facebook, alle trame della libidine, alla grappa, alle nostre risate da sms.

Sviando le lacrime Bubi beve un sorso di grappa e legge un messaggio: sei troppo prezioso per me…

Giulì senti questa, ma ti rendi conto? Mi ha conosciuto due giorni fa e trova io sia già un tesoro, non è azzardato, eccessivo, assurdo?

Giulì gli accarezza i capelli, appoggia il capo sulla sua spalla, ride…Bubi, si aggrappano, è vero. A un attimo suggestivo, a un sorriso, a un complimento, a un’onda intelligente. Ma sono anche tremendamente alla deriva. Vogliono bombardarsi di illusioni.

E qualche volta fanno finta di sapermi sommergere di allegria, ottimismo, romanticismo alle stelle! Magari anche lusingandomi…

Mi chiedo sempre come tu possa tollerare tutto questo, Bubi.

Non tollero, ci sguazzo…è molto diverso!

Mah, beato te che riesci ad elargire tutta questa indulgenza, Bubi. Il fatto di sguazzarci poi è molto maschile, diciamo.

Giulì chi troppo vuole nulla stringe. Meglio godersi quel poco che ci passa davanti senza troppe pretese…

Bubi, Sono arcistufa di zigzagare intorno a queste cervellotiche contentezze del meno peggio, preferisco il silenzio di un incanto che forse non arriverà mai. Non capirò mai le tue donne. Non comprendo perché mentono spudoratamente al loro specchio. Sanno che non c’è amore ma inventano e inscenano la manfrina dello struggimento amoroso.

Sanno che non c’è amore, fermati a questo Giulì. Per me conta questo…Posso giocare, osare, strapazzare, allettare, svicolare. Loro non soffrono.

Ah questo è sicuro, Bubi! Ma a te diverte davvero destreggiarti in quelle manfrine?

A volte mi diverte, a volte mi annoia, a volte mi incuriosisce. Ma non mi impegna e quindi è perfetto. Posso esserci o eclissarmi!

Ehi intanto guarda che risultati su facebook, basta strizzare l’occhio e qualcuna và in brodo di giuggiole. Fanno bene quelle che si tengono alla larga da questa piazza virtuale, quelle che vogliono solo contatti vis a vis, almeno ti danno un po’ di filo da torcere e non si mescolano al gregge...

Uhm, ultimamente una di quelle che stanno alla larga da facebook mi sta marcando in modo encomiabile. Sensuale e dotta: un connubio pericoloso.

Lineare, confusa, sconvolta?

Piuttosto lineare ma sottilmente sofisticata…E’ così ingegnosa nel tira e molla che ancora non ho ben fiutato dove sta il trucco!

Evviva, almeno abbiamo ancora la speranza di qualche sorpresa! E, dimmi, il nostro enigma preferito al secolo Lucy come sta?

Mi ha scritto anche lei prima che venissi qui, aspetta, ti leggo il messaggio: Bubi ti cerco ancora, nel paese che non c’è o tra le nuvole del cielo. Un bacio a sensi alterati.

Non si smentisce, non arretra di un millimetro, non placa il furore. Ma è un vero concentrato di delizia!

Ti sta così simpatica Lucy, Giulì?!

No…ma è meno odiosa di tante altre inutili comparse del tuo harem.

Dovresti conoscere Vittoria, magari lei ti piacerebbe.

Chi è, quella che ti trova prezioso?

No, è una tipa che ho conosciuto una settimana fa sul lavoro, mi martella di sms e telefonate, è molto brillante e per ora ha scelto un profilo da amica.

Un profilo da amica, strategia o verità? Vedremo…

Comunque parla di sesso con discreta disinvoltura, sarebbe interessante per i tuoi studi.

Wow, un altro motivo per resistere. E sono due questa sera, bene!

Comunque ti confido una cosa Bubi: da quando penso che finirò nel racconto di Pedro e della sua tastiera vivente mi chiedo se sia utile metterti a fuoco con frasi accuratamente composte. E non so se prepararmi a spiegare perché mi stanca spiegare…ehm, mi sono spiegata, Bubi?

Ohh, chiarissima! Senti Giulì, non fidarti delle parole e di come possano arrivare a chi legge…Mentre il sesso, qualche voluttà emotiva, la necessità di un lampo onirico, un bizzarro viluppo di smarrimento, sfida, incoerenza, euforia possono stare in piedi senza stampelle nel caos dell’esistenza, le parole che vogliono narrare tutto questo rischiano di fare un capitombolo indecoroso!

Allora tutte le nostre chiacchierate, Bubi, dovrebbero finire gambe all’aria…e beh, in effetti, ah ah non ci resta che ridere.

Ecco, non ci resta che ridere Giulì!

Dunque davvero Bubi non vorresti consegnassi a Pedro parole come frecce che centrano il bersaglio?

No, Giulì. Lascia che Pedro e la tastiera vivente proiettino luci e ombre senza troppe didascalie…

Ok, Bubi.

Giulì ti ricordi che domani sera abbiamo appuntamento con il web e il responso della Sibilla?

Accipicchia è vero! Bene, ora mi appresto a cacciarti, ho sonno!!!

Dolce notte, amica mia, a domani.

CONTINUA