sabato 25 dicembre 2010

Letti sfatti e orgasmi sbilenchi

L’ enorme equivoco di grinta e grazia.

Devo rotolare via, Pedro non tollera ulteriori indugi. Devo lasciarvi soli con Bubi e le sue donne, cari lettori. Perché questa è una storia senza fine, perché qui la bontà è troppo buona e la cattiveria troppo cattiva, perché la sorte di Bubi e delle farfalle che volano nel suo cielo è scritta in una pergamena chiusa in bottiglia e trasportata dalle onde di un oceano molto lontano.

Ricordate la partenza?

Questa è la storia dei sensi. Del gioco appiccicoso delle illusioni, delle persuasioni, delle passioni fatali.

Accomodati sulle spine avete intrapreso il viaggio in un vortice di colori, eccitazioni, noie. Avete amato e odiato Bubi…Avete soprattutto creduto di capirlo, Bubi. Lo avete riempito di etichette, lo so!

La pelle di Bubi è refrattaria alla colla, sappiate dunque che le etichette sono scivolate via. Ma i vostri sforzi di interpretazione e giudizio sono gelosamente custoditi nel suo scrigno delle scorte di buonumore…

Proprio così. Quello che piace moltissimo a Bubi è tutta la generosità di tempo e pensiero che gli avete dedicato! Perché Bubi è abituato alle farfalle che non smettono mai di volare nel suo cielo. Quelle che sognano di ritrovarsi prima o poi tra le sue braccia, quelle che sognano lui non desideri altro che ritrovarsi prima o poi tra le loro braccia, quelle che sognano di volare più e meglio delle altre compagne di sventurato volo…Immaginare che lettori e lettrici abbiano calorosamente seguito le sue avventure è una conferma eccitante per Bubi.

Non posso e non voglio svelarvi altro.

All’inizio, lo ammetto, cercavo di svicolare dalle limitazioni di Pedro per servirvi utili ragguagli, spiegare, mettervi in guardia, offrirvi confort di viaggio, poi ho compreso che sarebbe stato sciocco o inutile. Il rebus dovete risolverlo senza il mio aiuto. Vi basterà essere meno supponenti di tante farfalle, cari lettori!

Bubi, il responso della Sibilla è chiaro…dice Giulì.

E perentorio, ahimè. Ride, Bubi, come ride quando l’alcool ha cancellato tutti i fantasmi.

Sfoghiamoci un po’ con le farfalle più ostinate, Bubi. Tanto quelle abboccano sempre…Messaggi circolari e grandi complimenti ai sorrisi, alla passionalità, alle attitudini psicologiche: funzionano alla grande!

Ah ah ah, è vero, abboccano sempre Giulì. Però è talmente irritante la loro stupida ostinazione che adesso non ho neanche tanta voglia di leggere le risposte, accidenti. Sgridate, coccole, smancerie di bassa filosofia: è fastidioso già solo immaginare tutte quelle sfrontate energie sprecate…

E’ da una vita che ripetiamo queste cose, Bubi, dai! Tanto proprio tu non puoi bacchettarle. Ne sprechi più o meno quanto loro nel delirio di tirare a campare. Continua a punirti e vedrai che ti ridurrai peggio delle tue farfalle, Bubi.

Non è che mi punisco…

Si, ti punisci ad ogni sorso che mandi giù per sopportarle, Bubi! Ad ogni sorso che mandi giù per difenderle, per giustificarle. Ad ogni sorso che mandi giù per tollerare la loro ignoranza, la loro banalità, la loro frivolezza, la loro ottusa fierezza Bubi! Ad ogni sorso che mandi giù per incensarle di belle parole, per tenere desta la memoria, per inumidire la loro intimità. Ad ogni sorso che butti giù per far credere ad ogni farfalla di essere diversa dalle altre Bubi! Si, ti punisci Bubi. E il tuo cervello non ringrazia. Ruggisce di disgusto, tristezza, smarrimento.

Ma io mi comporto male con loro, Giulì…

Ovviamente…

Sembrerà un racconto di sesso, disagio, squallore quello di Pedro e della tastiera vivente. Di un uomo irrisolto, di donne fameliche o puerili o superbe, di letti sfatti, di lacrime trattenute, di orgasmi sbilenchi strappati a una lussuria che si agghinda di una orripilante maschera di romanticismo. Una storia di solitudini che sfuggono alla verità in un coito bestiale. Che allegria, Giulì!

Perché, Bubi, pensi sia allegra la competizione delle farfalle?

No ma almeno quella a me fa divertire…

Ma smettila, Bubi! Purtroppo la realtà non contempla ancora una donna per te, ecco.

Eh?!? Una donna per me? Questo incasina il rebus, taci, magari Pedro ci ascolta, ride Bubi.

Messaggio circolare, su, scrivi: mi manca tanto il tuo sorriso…unico!

Vuoi prendere il toro per le corna?

No, voglio tarpare le ali alle farfalle cieche.

Però così…risponderanno, felici, infoiate, trepidanti!!! E, insomma, andranno a schiantarsi irrimediabilmente!

Esatto. Purtroppo non conosco altro modo per arrestare il loro assurdo volo, Bubi.

Ma che missione è? Cosa te ne importa di loro?

E’ affar mio, Bubi. E comunque….non tollero la faccia che indossi con loro. La tua vita si sta consumando con loro e così quella faccia finirà per prendere il posto della tua.

CONTINUA O NON CONTINUA

mercoledì 15 dicembre 2010

Sesso rosa, rebus e campari

Che giornata strana, pensa Bubi.

Simona sfugge agli sms, Lella scrive continue dediche che non ispirano risposte, Monica la ninfomane riesce a confezionare un messaggio di sesso rosa, Vittoria vacilla con un adescamento e mentre adesca perde improvvisamente appeal, una misteriosa Clara sembra celare Stefania o, peggio, la sua amica.

Cellulare in fermento fastidioso, insomma. O forse è Bubi che non ha voglia di consumarsi in quella follia. Forse è Bubi che si è svegliato troppo lucido per godersi quel baraccone di farneticanti sirene di amore corporeo. Forse è Bubi che non vorrebbe distrazioni invadenti quando deve concentrarsi sulla preda che si divincola. Forse è Bubi che è intento a ripulire quella rubrica di anime stanche con la speranza di leggere nomi che facciano ancora battere il cuore.

Ma l’ha tenuto in piedi lui quel baraccone, accidenti.

Bussano dal passato, bussano da terre lontane. Con la spocchia di chi si sente sempre un pezzo della sua vita…La vita di Bubi, un bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno.

Arriverà la sera, arriverà il responso della Sibilla, arriverà la voce di Giulì con il suo sguardo di magnifica purezza. Ecco, così si fa forza Bubi.

La sera del web, la dimensione dilatata della realtà, il calderone di sogni e ferite, il tempo delle lacrime e della speranza. Tutto e niente. Come l’aria che respiri e non tocchi. Come la magia che si compie solo perché ci credi…

E’ il segreto tra Bubi e Giulì. Il segreto che Pedro ha scoperto in un fondo di campari shakerato, tra le vesti fruscianti di tante comparse, in un sussurro di paura, gioia, miseria. Quel manto di spine sul quale, cari lettori, siete accomodati. Quel viaggio assurdo - ma non troppo - tra le solitudini erranti, le falsità pericolose, le arroganze inguaribili.

Il grande assente è l’amore. Che non sopporta imitazioni, rappresentazioni sgualcite, orribili maschere. Che non vuole impasti di egoismo e fango.

Che giornata strana, pensa Bubi.

Non capisce tutti quei sorrisi…

Ma è la sua prigione: con la fissazione di assecondare tutto e di elogiare le acrobazie femminili, con il bisogno di circondarsi di lingue di fuoco e miele Bubi quei sorrisi li ha esortati, elogiati, corrisposti.

Arriverà la sera, arriverà il responso della Sibilla…

Ma passano le ore e Bubi non sa più se ha così voglia di presentarsi all’appuntamento con le risposte.

Scrive a Giulì: pensi che dobbiamo davvero vederci questa sera? Tesoro, mi tremano le gambe…

Bubi, non preoccuparti, mescoleremo il bianco e il nero, pure la Sibilla si terrà stretto il beneficio del dubbio! Relatività, amico mio…

Finalmente riesce a ridere, Bubi.

Per le 21, puntualissimo, Bubi arriva da Giulì.

Bubi tu sei un uomo piuttosto colto, ti tieni molto informato, sei ben ferrato in politica, in economia, in costume. Hai sensibilità artistica, conosci le trame complicate della psicologia…Godi di ottima educazione e di buona professionalità. Pensi mai che le tue giornate sembrano correre spesso fuori da tutto questo?

Giulì, che impatto!

Bubi, è importante. Appari del tutto calato nella tua parte di “Bubi con le sue donne”. Sembri tenerti lontano dagli affanni comuni, Bubi. Si potrebbe dire lontano dalla realtà!

Giulì tu sai che ho solo necessità di leggerezza. E non lego facilmente con l’umanità, magari…

Certo, non devi spiegarlo a me Bubi. Parlo di apparenze, Bubi. Però Bubi non sottovalutare mai gli effetti…delle apparenze.

Capisco cosa vuoi dirmi. Vivo ai margini, sto fuori dalle relazioni profonde.

Ci sono persone che conosci da anni, Bubi, ma non sai da cosa sono afflitti o baciati. E molte di loro ti vedono sempre sul palcoscenico. Credo siano convinti che talvolta reciti pure con un certo protagonismo urticante… Risate, sms, ammiccamenti, dileguamenti improvvisi. Dai, Bubi!

Lo so, sono una bestia solitaria. Non amo le compagnie stabili, trovo pelosi certi legami, sono insofferente alle conversazioni confidenziali intense. Ma è solo fragilità, Giulì.

Instabilità intellettuale, emotiva, Bubi. E’ una lunga storia, suvvia…

Verissimo, Giulì. Però come io non giudico vorrei gli altri non mi giudicassero.

Eh eh questa è la frittata girata con astuzia, Bubi!

E allora sarei cercato e celebrato solo per prodezze erotiche, Giulì?!? Posso garantirti che non è così…

Ci credo, Bubi. Ma sei sicuro che le donne che ti cercano e ti celebrano sanno chi sei? Mi spiego meglio, caro amico mio. Ci sono milioni di motivi per cui potresti essere cercato e celebrato ma non sono quelli noti, Bubi. Mi capisci?

Purtroppo si.

Le tue donne sono solo…

Si, Giulì, basta, non infierire!

Non hai voglia di amici e amiche, di una vita di frequentazioni autentiche, di “normalità esistenziali”? Non hai voglia di toccare le ansie degli altri, le loro disperazioni, i loro progetti? Non hai voglia di dialogare ogni giorno di preoccupazioni stringenti, di piccoli e grandi momenti, di esperienze concrete? Non hai voglia di donare il tuo tempo e la tua energia per qualche bruciore degno?

Sono troppo impegnato a scappare dalla mia tristezza, dallo smarrimento, dall’inadeguatezza…?!?!?! Non so…

Non sei forse troppo affezionato al tuo ombelico?

Giulì, mi stai massacrando!

No, ti sto indicando una via d’uscita.

Sono già uscito, da me e dalla vita, la risata di Bubi è nervosa e triste.

Bubi, puoi rientrarci, se vuoi.

Ma dovrei voltare pagina…no, non se ne parla. Giulì ti sei calata nel personaggio letterario? Mi stai facendo una ramanzina da manuale? Piantala, questa doveva essere la serata del web, della Sibilla, del nostro rebus…

D’accordo, come vuoi Bubi. Prendiamo in mano il nostro rebus. E per il racconto…il rebus andrà benissimo, per Pedro sarà uno spasso.

Le donne non sapranno risolverlo, Giulì. Pedro giocherà tra sesso, campari e nuvolette di pensieri attorcigliati. Solo la tastiera vivente potrebbe tradirci e spifferare tutto.

Potrebbe ma non lo farà, Bubi. La tastiera vivente custodirà per sempre il grande segreto…

CONTINUA

domenica 5 dicembre 2010

L'harem, facebook, l'amore che non c'è

Bubi, Bubi…Devi promettermi che almeno dentro di te smetterai di considerarti poco o nulla.

Cosa?! Giulì, perché arrivi sempre a questo, perché, perché? Non sono annichilito dal complesso di inferiorità, suvvia.

Non è un complesso di inferiorità, forse è sopravvalutazione degli altri o dannatissimo senso della saggia misura del proprio io o qualche altra fottuta elaborazione condizionante della psiche avvezza alla nobile gestione delle sfumature di filosofia esistenziale!

Giulì, accidenti, la grappa ha attorcigliato le tue riflessioni su un vocabolario di astruserie! Non esagerare piccola dolce amica mia.

Non esagero e non sparo fregnacce, io! Non farmi arrabbiare Bubi o spiffero tutto a Pedro, eh eh. Su, dai: prometti.

Troverai la morte da solletico prima che tu possa far arrivare il soave soffio della tua voce alle orecchie di Pedro e all’attentissima tastiera vivente, Giulì…Non posso promettere, lo sai. E tu non toglierai il velo dal segreto, mai!

Bubi, smettila, muoio davvero, basta, non ce la faccio più, mollami…

D’accordo, ti lascio stare se non insisti Giulì.

Libera dalla morsa del solletico Giulì si ricompone e pronuncia formalmente un proposito: Bubi, Pedro e la sua tastiera non offrirebbero mai la soluzione ai lettori, assodato questo quello che mi riprometto è starti accanto e darti pure un benevolo tormento affinché tu possa trovare amore…verso te stesso. Non demorderò, sappilo.

Ehm…mi commuovi Giulì, ti prego, lascia perdere. Torniamo a facebook, alle trame della libidine, alla grappa, alle nostre risate da sms.

Sviando le lacrime Bubi beve un sorso di grappa e legge un messaggio: sei troppo prezioso per me…

Giulì senti questa, ma ti rendi conto? Mi ha conosciuto due giorni fa e trova io sia già un tesoro, non è azzardato, eccessivo, assurdo?

Giulì gli accarezza i capelli, appoggia il capo sulla sua spalla, ride…Bubi, si aggrappano, è vero. A un attimo suggestivo, a un sorriso, a un complimento, a un’onda intelligente. Ma sono anche tremendamente alla deriva. Vogliono bombardarsi di illusioni.

E qualche volta fanno finta di sapermi sommergere di allegria, ottimismo, romanticismo alle stelle! Magari anche lusingandomi…

Mi chiedo sempre come tu possa tollerare tutto questo, Bubi.

Non tollero, ci sguazzo…è molto diverso!

Mah, beato te che riesci ad elargire tutta questa indulgenza, Bubi. Il fatto di sguazzarci poi è molto maschile, diciamo.

Giulì chi troppo vuole nulla stringe. Meglio godersi quel poco che ci passa davanti senza troppe pretese…

Bubi, Sono arcistufa di zigzagare intorno a queste cervellotiche contentezze del meno peggio, preferisco il silenzio di un incanto che forse non arriverà mai. Non capirò mai le tue donne. Non comprendo perché mentono spudoratamente al loro specchio. Sanno che non c’è amore ma inventano e inscenano la manfrina dello struggimento amoroso.

Sanno che non c’è amore, fermati a questo Giulì. Per me conta questo…Posso giocare, osare, strapazzare, allettare, svicolare. Loro non soffrono.

Ah questo è sicuro, Bubi! Ma a te diverte davvero destreggiarti in quelle manfrine?

A volte mi diverte, a volte mi annoia, a volte mi incuriosisce. Ma non mi impegna e quindi è perfetto. Posso esserci o eclissarmi!

Ehi intanto guarda che risultati su facebook, basta strizzare l’occhio e qualcuna và in brodo di giuggiole. Fanno bene quelle che si tengono alla larga da questa piazza virtuale, quelle che vogliono solo contatti vis a vis, almeno ti danno un po’ di filo da torcere e non si mescolano al gregge...

Uhm, ultimamente una di quelle che stanno alla larga da facebook mi sta marcando in modo encomiabile. Sensuale e dotta: un connubio pericoloso.

Lineare, confusa, sconvolta?

Piuttosto lineare ma sottilmente sofisticata…E’ così ingegnosa nel tira e molla che ancora non ho ben fiutato dove sta il trucco!

Evviva, almeno abbiamo ancora la speranza di qualche sorpresa! E, dimmi, il nostro enigma preferito al secolo Lucy come sta?

Mi ha scritto anche lei prima che venissi qui, aspetta, ti leggo il messaggio: Bubi ti cerco ancora, nel paese che non c’è o tra le nuvole del cielo. Un bacio a sensi alterati.

Non si smentisce, non arretra di un millimetro, non placa il furore. Ma è un vero concentrato di delizia!

Ti sta così simpatica Lucy, Giulì?!

No…ma è meno odiosa di tante altre inutili comparse del tuo harem.

Dovresti conoscere Vittoria, magari lei ti piacerebbe.

Chi è, quella che ti trova prezioso?

No, è una tipa che ho conosciuto una settimana fa sul lavoro, mi martella di sms e telefonate, è molto brillante e per ora ha scelto un profilo da amica.

Un profilo da amica, strategia o verità? Vedremo…

Comunque parla di sesso con discreta disinvoltura, sarebbe interessante per i tuoi studi.

Wow, un altro motivo per resistere. E sono due questa sera, bene!

Comunque ti confido una cosa Bubi: da quando penso che finirò nel racconto di Pedro e della sua tastiera vivente mi chiedo se sia utile metterti a fuoco con frasi accuratamente composte. E non so se prepararmi a spiegare perché mi stanca spiegare…ehm, mi sono spiegata, Bubi?

Ohh, chiarissima! Senti Giulì, non fidarti delle parole e di come possano arrivare a chi legge…Mentre il sesso, qualche voluttà emotiva, la necessità di un lampo onirico, un bizzarro viluppo di smarrimento, sfida, incoerenza, euforia possono stare in piedi senza stampelle nel caos dell’esistenza, le parole che vogliono narrare tutto questo rischiano di fare un capitombolo indecoroso!

Allora tutte le nostre chiacchierate, Bubi, dovrebbero finire gambe all’aria…e beh, in effetti, ah ah non ci resta che ridere.

Ecco, non ci resta che ridere Giulì!

Dunque davvero Bubi non vorresti consegnassi a Pedro parole come frecce che centrano il bersaglio?

No, Giulì. Lascia che Pedro e la tastiera vivente proiettino luci e ombre senza troppe didascalie…

Ok, Bubi.

Giulì ti ricordi che domani sera abbiamo appuntamento con il web e il responso della Sibilla?

Accipicchia è vero! Bene, ora mi appresto a cacciarti, ho sonno!!!

Dolce notte, amica mia, a domani.

CONTINUA

domenica 28 novembre 2010

Libidine maschile e femminile

Bubi mi hai davvero convinta…E se Pedro e la sua tastiera vivente vogliono raccontare la tua storia dovranno mantenere il mistero che sta nei nostri puntini di sospensione!

Infatti. D’altra parte loro avendo in mano il bandolo della matassa sanno sicuramente che rispettare certi segreti, celare certe sfumature e lasciare incerto l’approdo è essenziale alla narrazione della realtà, capisci?

Si, capisco Bubi. In effetti lo scopo stesso del racconto, tra Bubi uomo e Bubi protagonista letterario, sta nella raffica di stimoli e indizi regalati al lettori affinché possano aprire certe finestre…

E’ un po’ quello che può accadere con le nostre stravaganti circumnavigazioni intorno alla libidine, Giulì: meditazione e immaginazione si incontrano, si scontrano, si abbracciano, si confondono, no?

In fondo, Bubi, è la verità stessa a non esistere se non nella percezione che vogliamo o possiamo averne!

Giulì questa grappa è buonissima ma è una bomba.

Ideale per scatenare le peggiori-migliori conversazioni sulla trama della libidine. L’eccitazione e il piacere sono un po’ come una sbronza, no?

Eh eh, ride Bubi, di questo passo finalmente arriveremo alle prove pratiche!

Bubi, maiale, sai che non ti concederò mai le mie grazie, non sei il mio tipo…dice Giulì con piglio birichino. Sii sincero qualche volta hai davvero pensato che tra noi potesse esserci una scopicizia?

Uffa Giulì, mi piaci tantissimo, non mi tirerei mai indietro ma non forzerei mai la mano. Insomma tu sei una donna desiderabile anche dal punto di vista sessuale, accidenti, non posso negarlo…Ma per me sei una sorta di anima intoccabile. Contenta?

Contentissima, splendida risposta amico mio! Bene…Vuoi sapere una cosa?

Dimmi, Giulì!

Trovo molto inebriante la nostra condizione di amici speciali…Mi fa godere!

Bellissimo Giulì, hai racchiuso in pochissime parole quello che provo anch’io…

Vedi, il piacere è un territorio vastissimo, complesso, zeppo di colori!

Infinito, direi. Infatti capisco benissimo la tua curiosità sulla trama della libidine. Tutte le possibilità, le leve, i risvolti, le sensazioni che possiamo conoscere attraverso i sensi e l’estasi sono fulmini, febbre, stupore, esaltazione…

Quello che tra noi non si compie è spazio fecondo per tenere saldi sogni e immaginazione, Bubi.

Verissimo, Giulì. A me piace da impazzire la nostra intimità non consumata nel sesso. Chissà se provano in molti questo privilegio fantastico!

Temo di no, Bubi. Dai brindiamo e torniamo a bomba nella trama della libidine…

Brindisi dopo brindisi, hic, andrò a casa storto Giulì. Comunque hai ragione, l’argomento fortunatamente può anche giovarsi di una lucidità che traballa eh eh.

Allora…

Allora…la fregola è un fatto naturale ma governato da una serie di strutture mentali, ambientali, culturali, caratteriali…e di geografia degli stati esistenziali, ecco. Si intreccia con schemi consunti di procedure e rapporti causa-effetto oppure con bizzarrie emotive e cerebrali. C’è un’alchimia degli incontri che mette in moto processi più o meno originali, più o meno complicati, più o meno entusiasmanti, più o meno deformanti.

E c’è quel chiodo fisso degli andazzi sociali, delle aspettative, delle costruzioni razionali opportunistiche.

Si, c’è quel chiodo fisso. E c’è pure qualcosa di più deleterio, Giulì.

Ah certo, le paranoie personali. Le solite montature mentali della presunzione, del controllo, dell’immaturità sentimentale.

Uhm, si. Anche se metterei l’immaturità sentimentale come categoria a parte di sovrastruttura intralciante.

Quella maschile è una libidine più impulsiva e serena?

In linea di massima si ma è arduo conservarne lo stampo, nelle combinazioni sessuali questi tratti vanno in tilt. Nel momento stesso in cui annusano la femmina devono limare, deviare, plasmare l’istinto…altrimenti l’incastro non riesce, logicamente!

D’altra parte la libidine femminile conquista anche perché è contorta, Bubi. Uffa, è come la storia dei sorrisi che si ripete fino alla nausea.

Già!

Ma tu, marpione, fingi benissimo di pendere da labbra sorridenti, Bubi! Alimenti in abbondanza l’ego straripante di certe tue amichette, no?!

Giulì, le assecondo, tutto qui. Tanto non faccio loro del male, credimi…

Ci credo, adesso, Bubi. Una volta no, tremavo all’idea che potessero finire sepolte dalle tue adulazioni poi tradite. Ma ho capito che fai benissimo, sono incrollabili, molto più corazzate di te.

Al loro confronto sono un agnellino solo e spaurito, Giulì.

Lo so, lo so. Tu, nonostante tutte le apparenze contrarie, conosci e pratiche un rispetto eccezionale. Sei un uomo di grande spiritualità, Bubi, un vero spreco di illuminazione per tante donzelle che ti ronzano intorno!

Però, Giulì, tu che sai cosa vorrei, non dovresti mai dimenticare che è meglio così…Per me restano carburante per tirare avanti alla giornata. Qualsiasi cosa credano a me poco cambia…

Eh si, nessuna è migliore di te.

Dai, Giulì, sai che questa espressione non mi và, accidenti.

Non ti và ma è quella che riassume egregiamente la verità, caro amico mio! Valgono così poco…che dovresti davvero piantarla di martoriarti di educazione, umanità, modestia. Bastaaaa! Soprattutto con quelle che credono di fingere meglio delle altre di aprirti il loro cuore invece delle loro gambe dovresti usare la bacchetta, Bubi. Anzi, no. Dovresti archiviarle dopo l’uso eh eh!

Ecco, ti sei corretta, brava. Perché in effetti non le archivio ma le bacchetto, eccome se le bacchetto. A modo mio, ovviamente…

Si, Bubi. Ma le tue bacchettate le fanno andare in calore ancora di più.

Si ostinano a persuadermi, a capirmi, ad adescarmi, ah ah ah. Bubi ride.

E fanno quelle che ti ammirano e ti stimano…a prescindere!

Fragorosa risata di entrambi.

Credo di essere molto invidiata, riesce a dire Giulì piangendo dalle risate…

Vero, vero, verissimo, si sbellica Bubi.

Facebook, facebook, dai butta un amo su facebook. Le fan dell’ombelico non hanno ancora compreso che facebook è la tua spiaggia di riserva obbligata, puoi pascolare ancora parecchio!!!

Ehi Giulì, tutto questo ci sta portando a svelare troppo, acqua in bocca con Pedro e la sua tastiera vivente mi raccomando…

Bubi adesso siamo a un passo da certi punti scottanti e dall’essenza autentica del Bubi reale, se devo dare il mio contributo al Bubi letterario lo farò solo stando sul filo di qualche altro gustoso flirt, promesso. Per questo voglio scherzarci su, anche sulla trama della libidine. Il disegno sublime del tuo spirito merita di rimanere nello scrigno. Dovrai solo farmi una promessa…solenne.

Promessa solenne?

CONTINUA

domenica 21 novembre 2010

Sesso tantrico…: elevazione della libidine?

Intrigante questo esperimento, Giulì…

Hot line di alto profilo, Bubi!

Quando pubblichiamo l’ultima parte del numero? Eh eh sono impaziente.

D’accordo, acceleriamo. Provvederò alla divulgazione, Bubi, stai tranquillo. Però non illuderti di sottrarti così alla resa dei conti, eh!!!

Quale resa dei conti, Giulì, sei ancora a caccia di traiettorie, fari e bussole?!?!

Vedi Bubi, tu stesso incedi lento ora, tergiversi, ti apposti in area di sosta…Il corso degli eventi rischia di arenarsi a ogni tuo attimo di quiete, poi schizza di nuovo sotto il tuo balzo felino ma tutti intorno arrancano un po’ spiazzati, un po’ delusi, un po’ affascinati da altri lampi di luce. L’analisi parallela, con il cellulare on line, serve ad attivare un flusso esterno al territorio consueto, un flusso che porti linfa nuova a quello che rischia di diventare un laghetto senza ricambio d’acqua Bubi. Perfetto per le nostre analisi, sicuramente. Ma il film dei godimenti in essere ha bisogno di colpi di scena o di un’immersione profonda.

Ehi Giulì ma ti sei fatta condizionare dal ruolo letterario?!?! Sai bene che nella realtà le mie pause sono obbligate! Quando posso corro e sguazzo negli umori uterini tra grandi sorsate di campari shakerato…Quando non posso apro qualche parentesi di cazzeggio su facebook oppure viro sugli sms alle vecchie fiamme che cedono sempre presuntuosamente alle lusinghe…

Io lo so, Bubi!!! Ma loro non lo sanno, questo è il punto.

Loro, le vecchie fiamme intendi?

Le vecchie non sanno di essere la tua riserva di carburante quando sei in secca. Le nuove non sanno che possono cogliere solo gli attimi di serbatoio pieno. Accidenti Bubi le prime invece di capire che sbocconcellano solo briciole si sentono baciate dai tuoi rimpianti, le seconde perdono il senso dell’orientamento e si sentono assai meno seducenti di quello che sono per te…

Così perdono tutte il filo, Bubi! D’accordo che tu puoi risolvere quasi tutto con la leggerezza della tua assoluta relatività perché nel cuore c’è posto per tutte e per nessuna ma mandi il tilt gli esami, dai, lo sai benissimo!

Certo…ma la nostra indagine, Giulì, deve proprio mettere il dito nella piaga. Che tutte caschino nel circolo vizioso del loro ego strampalatamente femminile è comunque un risultato che possiamo vantare di aver dimostrato, no?!

Questo sicuramente, Bubi. Ma c’è un tassello che tu continui a far traballare e così sfasi il piano ben livellato…

Quale, Giulì?

Uffa, la tua ostinazione a parlar bene delle donne, delle tue ammiratrici sciocche, delle affamate di coccole, delle tue appendici ridicole!

Dovresti smetterla di sottovalutarti, di startene con gli artigli infilati nell’umiltà dell’intelligenza e della sensibilità…Non puoi giustificare la stupidità altrui perché non puoi offrire il benessere della conformità! Tu comprendi benissimo che le cagnette hanno solo voglia dell’osso, non sono migliori di te, non hanno l’anima pulita, non sono libere dalle convenzioni sociali dell’utero…Non devo spiegarti altro, Bubi.

Ma no, smettila…

Possibile che tu non voglia ammetterlo neanche a me, Bubi? Ah, giusto, hai paura che la tua confessione finisca dritta nella funzione letteraria del mio personaggio?!?!?!

Eh eh, Giulì…Io mi paro sempre il lato B!

Bravissimo, Bubi!!! Segue un lungo applauso e un abbraccio di Giulì.

Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta…hip hip urrà! Praticamente la tua è un’ammissione in piena regola, Bubi, grazieeeeee!

Gongoli, eh, bene Giulì, lasciamo che il Bubi letterario lasci trapelare la possibilità di una modestia intellettuale e morale in qualche modo opportunistica. Per poter cadere sempre in piedi, per poter sfuggire sempre all’odiosa arroganza della persona che capisce e giudica, per lasciare una porta aperta a qualsiasi ripensamento, per non scivolare nella tristezza cosmica della consapevolezza della miseria spirituale dilagante…

Ma tu sei davvero convinto di avere troppo poco da dare alle signorine come se nutrissero aspettative umane e naturali, grrr che rabbia mi fa questa soave caparbietà con la quale giri la frittata Bubi!!! Quella possibilità opportunistica è puramente letteraria…

Amica mia, no, non arrabbiarti, sorridi…Bubi strizza l’occhio a Giulì con quello sguardo d’intesa che solo tra loro può sostituire milioni di parole.

Ok, Bubi, affare fatto, sulla verità stendiamo un velo di complicità infinita. Patto siglato per sempre!

Wow Giulì!!!

Possibile, direte, che Giulì si convinca così facilmente al silenzio sulla rotta sostenibile?

Si, è possibile! L’amicizia di Bubi e Giulì nella vita è più intoccabile della loro relazione tra le righe di un racconto…Starà a voi lettori cogliere quello che non può essere scritto.

Intanto carissimo Bubi non hai risposto alla ninfomane, giochiamo, fingi di abboccare all’invito, tienila in trepidante smania. E…uhm, non avevi in sospeso anche altri messaggi?

Mi ha scritto anche Lella, roba che scotta, ma cosa si è messa in testa, fa la divoratrice di uomini pure lei ultimamente! Scrive: Bubi questo letto senza di te è un deserto…

Ehi tutti i sensi in baldoria, avanti, qui pure le santarelline hanno pruriti sessuali!!! Su, rispondile…

Aspetta, Giulì, c’è di più…Paoletta: Bubi voglio ululare di piacere!!!

Un festino, dovremmo organizzare un festino, con tutte queste bestioline in calore Bubi il tuo sesso potrebbe brindare all’orgasmo multiplo e variegato!

Espressioni da rocker dell’eros le tue, Giulì…orgasmo multiplo e variegato, vai a nozze con l’enigma Lucy che adora gli amplessi guizzanti!

Ehm dovresti farmi un disegno, cosa sono gli amplessi guizzanti?

Abbracci con congiunzione carnale prolungata seguiti da pause di distacco ansimante e poi da affondi di penetrazione spinta…

Accipicchia, Lucy è una sostenitrice del sesso tantrico?

Lucy è sempre l’enigma Lucy, Giulì. Devo dire che non mi dispiace questo aspetto del rebus, ovviamente!

Dai buona prova di controllo e elevazione della libidine, Bubi?

Elevazione della libidine: questa è un’altra sciabolata dialettica, Giulì, sei proprio un portento, adorabile e arguto peperoncino!

Mi piace tanto tanto…la trama della libidine e dei suoi meccanismi tra potenza del cervello e avidità del corpo.

Pane per i miei denti, Giulì. Accomodiamoci sul divano con caffè e grappa e discutiamone allegramente…

Si, Bubi. Prima però affido al web gli ultimi numeri del tuo cellulare.

520, digita Giulì. Ecco fatto!

389 1295520: solo sms.

CONTINUA

domenica 14 novembre 2010

Alle donne in cerca di un uomo: chiamate questo numero...

Bubi non credi anche tu di essere in balia di coordinate un po’ sconclusionate?

Ride di gusto, Bubi: certo Giulì, l’unica certezza che ho è che non ho certezze! Uffa, sembra uno scioglilingua…Ma non vorrai che io viaggi in carreggiata regolare eh?!

Ma no, Bubi. Io in fatto di regolarità non posso dare lezioni, lo sai! Su questo siamo in perfetta sintonia, tu ed io… Vorrei solo mettere ordine nel disordine del tuo incedere.

Eeehhh?! Giulì se metti mano nel mio caos esistenziale non mi costringi alla linearità? Io non voglio il rigore delle forme, dei motivi, dei passi. Forse non voglio neanche darmi tutte le risposte.

Ma quale rigore, Bubi, andiamo, sono io, sono Giulì, quale rigore vuoi che ti imponga?! Intendo lasciare intatto il disordine ma in una condizione di consapevolezza, di armonia, di serenità.

Giulì questa sera sembri l’enigma Lucy! Spiegati meglio per favore…E passami altro antipasto, è così buono…

Senti Bubi il bailamme di donne, emozioni a spizzichi e bocconi, estasi erotiche, svaghi sul filo dei sussurri, esercizi di stile e giochi tra le righe di parole ti fanno vivere sotto il tendone di un circo. In questo cosmo di balocchi, finzioni, orgasmi, attrazioni, trepidazioni tu sei sempre protagonista felice e appagato?

L’appagamento sta negli attimi, Giulì. Il resto è apnea, campari shakerato o pause di ristoro umano e culturale. La felicità? Quella è nei sogni, forse.

Rassegnazione o saggezza, Bubi? Uhm, che sia una o l’altra poco importa, uffa faccio fatica a contraddirti, a metterti alle corde!

Giulì, Giulì, ti rendi conto che ci sono donne che credono di tirarmi scemo con un reggicalze, che pensano di allettarmi sulla via delle convenzioni con miele, euforia e orizzonti rosa, che vogliono travestirmi da uomo in delirio da angoscia esistenziale? Donne che non provano a guardarmi, a sentirmi, a toccarmi, ragionano come se sapessero tutto di me senza bisogno di applicazione, vocazione, verità…

Io non so chi sono. O magari sono proprio tutto e niente, bianco e nero. E non ho voglia di fermarmi, di adeguarmi a quello che vedo e non mi piace, di recitare una parte che mi sta stretta. Non giuro fedeltà neanche a me stesso, ecco. Domani posso svegliarmi liberamente diverso, Giulì.

Però ti schernisci quando elogio la tua intelligenza e la sensibilità Bubi…Virtù e cruccio, caro amico mio! Sei entrato nella vita, hai lasciato che la vita ti esplodesse dentro, paghi il carico della tua onestà e della tua profondità. Perché hai capito troppo, Bubi. Purtroppo capire spesso è soffrire…

Si, Giulì. Ma non voglio rifugiarmi in questo, davvero. Non devo avere una ragione o una scusa per prendere le distanze da qualcosa che non voglio essere o abbracciare, sto nella mia dimensione e basta. La rotta sostenibile che invochi tu per me è un fallimento, Giulì. Io navigo a vista, in sospensione perenne. E godo moltissimo, forse di più di quelli che credono di tenere le redini di un’esistenza meravigliosa. Io posso saziarmi in un minuto di un minuto capisci?

Certo che capisco, Bubi. Filosofia dei sensi e coscienza della relatività! Sai che è patrimonio di entrambi, non mi sfugge quello che pensi e provi...Proprio per questo talvolta percepisco in te molto disagio.

Inquietudine…

Si, perfetto, inquietudine.

Giulì non è la stessa che hai dentro tu?

Forse non è proprio la stessa, Bubi, questo è il punto. Tu non puoi fare a meno di attorcigliarti in vacui vortici di impeti fulminei e di spalmarteli addosso come se fossero sempre grandi occasioni di esplorazione dell’umanità.

O semplicemente mezzi per far volare il tempo, Giulì…!

Stordirsi, ecco Bubi. Vuoi stordirti ma vuoi anche riconoscere sempre qualcosa di fantastico in tutte le donne con le quali fai volare il tempo. Perché hai bisogno di essere sempre generoso e indulgente nei giudizi? Bubi sono ripetitiva, lo so, non demordo su questo aspetto ma tu ti defili…

Giulì non so se sono proprio generoso e indulgente, diciamo che non giudico e basta. Chi sono io per farlo? Accetto le differenze, lascio vivere e non mi sento così predisposto alla critica: non condanno e non assolvo, Giulì. Magari è quello che vorrei facessero gli altri con me!

Ottimo questo risotto, vero?

Giulì merita di essere assaporato con il sottofondo di una conversazione più lieve, dai prendi una pausa dalla tua funzione di attaccante di sfondamento, riprendiamo l’argomento più tardi sotto i fumi dell’alcol eh?

Ok, ok…

Sai che il mitico Pedro ha affidato a una tastiera narrante la storia di Bubi? Diventerò un famoso personaggio letterario!

Lo so, Bubi. E non ti nascondo che sospetto di essere una pedina importante…probabilmente avrò io il ruolo di grimaldello per scardinare il forziere-Bubi! Accidenti.

Ecco, allora non vorrai davvero passare agli scaffali delle librerie virtuali del mondo come quella che vuole svelare il grande segreto di Bubi e della sua essenza?!?! Devi fare intendere di conoscerlo senza spiattellarlo mai! Bene, insomma possiamo chiudere la parentesi della rotta sostenibile, no?, ghigna Bubi.

Neanche per sogno, carissimo amico mio! Non spiattello, se mai induco te a mostrarti meglio eh eh!

Illuminata da un’idea improvvisa Giulì inizia a ridere…Bubi, Bubi, te la sentiresti di buttarti in un’avventura al servizio della buona letteratura della realtà?

Cioè? Birichina smettila di sganasciarti e spiegami!

Facciamo circolare il numero del tuo cellulare in rete e poi…verifichiamo…

Noooo, sei tremenda Giulì. E’ un’esca spietata!

Dai Bubi, su, capisci che riusciremmo a…

Si, si riusciremmo a…Però…, insomma mi tenta ma mi spaventa questa idea.

Niente paura, sarò io il filtro logicamente!

Potrebbero abboccare donne conosciute, Giulì. Quelle…stupide.

Stupide e presuntuose, diciamo. Lo faranno celando la loro identità, Bubi…Crederanno di prenderci per il naso e invece saremo noi a…

Forse hai ragione, Giulì, possiamo farlo. Con quelle nuove e sconosciute potrebbero aprirsi orizzonti molto interessanti.

E’ proprio quello che credo anch’io Bubi…

Basta, facciamolo subito altrimenti ci ripenso!

Ci vogliono pazienza e ironia, direbbe Pedro.

E lo dice anche Giulì: calma Bubi, un po’ di suspence è importante, spifferiamo metà numero, l’altra metà teniamola in caldo per qualche giorno!

Le libidinose sono nervose, insofferenti…Così le fai scappare.

No Bubi, non scapperanno. E Pedro e la sua tastiera narrante ce ne saranno grati, forse.

Senti questa, dice Bubi a Giulì, leggendo un sms appena arrivato sul suo cell: non riesco più a sopportare il tuo silenzio, vuoi capire che ti aspetto per farti esplodere il sesso di gioia?

Ma chi è, la ninfomane Monica?!?

Proprio lei!

Beh a quella divoratrice di maschi risponderai dopo, adesso finisci il risotto, accendiamo il pc, ci connettiamo e viaaaa facciamo viaggiare un pezzo del tuo numero…

389 1295…

CONTINUA

lunedì 1 novembre 2010

Eros, pathos, delirio...e una rotta sostenibile

I ricci rossi più scompigliati che mai incorniciano il viso più sbarazzino e furbo del reame: quello di Giulì! Apre la porta a Bubi, gli butta le braccia al collo e poi puntandogli l’indice a un millimetro dal naso lo accoglie con una minaccia scandita da una risata argentina: benvenuto, adesso potrai accomodarti anche tu sulle spine, mio caro!

Posso o devo?, chiede Bubi con un sorriso da bambino che cerca clemenza…

Bubi, amico mio, è un obbligo morale, eh eh ti piace questa soluzione salomonica?

Giulì, sapevo che con te non avrei avuto scampo. Ma, ti prego, usa tutta la tua bontà.

Le danze iniziano più o meno così. Quando i due prendono posto sul divano per un aperitivo prima della lauta cena preparata da Giulì il clima è già quello di una pista da ballo.

Sono in ferie, Bubi e Giulì. Non ci sono le scuse della vigilia del lunedì! Sarà una notte lunga, forse una notte a puntate. L’assedio di Giulì è più di un trastullo, l’avrete capito. La Giulì amica di Bubi ha anche un ruolo letterario, è il navigatore offerto in dotazione a chi ha deciso di intraprendere questo viaggio su Bubi. Pedro è stato generoso, ha messo a vostra disposizione il migliore degli ausili.

Ci vogliono pazienza e ironia, ricordate?

Ma adesso ci vuole anche quella che Giulì chiama ipotesi di rotta sostenibile.

Non è una meta, intendiamoci, solo un orizzonte. Bubi oppone resistenza perché teme i vicoli ciechi, non vuole arrivare, depositare il bagaglio, appendere al chiodo il vagabondaggio. L’antidoto è nel veleno…

Giulì deve rassicurarlo, convincerlo che non ci saranno approdi ma solo ammiccanti fari per la fantasia dei lettori.

Già, la psicologia di Bubi…

Meno labile di quanto si possa credere, meno coriacea di quanto talvolta possa apparire. Una coscienza raffinata qualche volta si mostra frivola. Perché la leggerezza è uno scudo per difendersi. Ma anche una distanza che si prende dagli altri per mettere a tacere quel tarlo continuo delle percezioni fastidiose e dolorose.

Và da sé che non è da tutti cogliere questo genere di tortuosità esistenziali ma è un passaggio essenziale per intrufolarsi nella sfera interiore di Bubi.

Altrettanto importante è sciogliere il nodo delle sofferenze sentimentali. Forse scappa come un impulso incontenibile pensare a un Bubi dilaniato e segnato da chissà quali delusioni amorose, insomma un Bubi che seppellisce un passato di ferite con una vita di allegre compagnie per scorribande erotiche a muscolo cardiaco disinnescato. Vero e falso, ecco. Bubi è ferito, impossibile negarlo. Ma la piaga più grande non è lo sconforto per ciò che è stato o non è stato ma l’acuto presagio di una felicità impossibile…

Iniziate a mettere insieme i pezzi?

A Bubi non importa e non serve rifilare la colpa a qualcuno o a qualcosa.

Quello che avverte và oltre ogni responsabilità. E’ quel miscuglio sibillino tra destino, vocazione, scelta. Come se tutti gli elementi in natura, tempo e circostanze si fossero composti e confusi in un inestricabile piano di vita!

Per questo, signori, vi abbiamo fatti accomodare sulle spine, Pedro e io. Le combinazioni sono un po’ magiche, un po’ astruse, un po’ malinconiche, un po’ irritanti, un po’ gioiose. Come si conviene a una fatalità che si incontra con le affinità e stringe alleanze con le opportunità…Come accade quando tra vizio e virtù si infila lo zampino del caso, dell’intelligenza, della passione.

Umori tremuli e tremori umorali, anche!

Allora Bubi cosa mi racconti di nuovo? Sei uscito con Anna ieri sera?

Ecco, Anna dovrebbe essere la novità…però non c’è molto da raccontare, Giulì. Eh eh pensa di tenermi con il fiato sospeso. Non ha concesso del tutto le sue grazie e crede così di vedermi sbavare, di farsi rincorrere.

Uhm, fa la preziosa?

Ma si, più o meno. Ce la vedi una maialina che fa la preziosa? Se riesci ad immaginarla hai conosciuto Anna!

Capisco, non è originale…Hai notizie di Lucy invece? Sai, ci pensavo in questi giorni…almeno lei è un po’ meno banale delle altre, non credi?

In verità lo credevo. Alla lunga ha stufato anche lei, Giulì, dai, sembra nutrirsi delle sue orge mentali!

Giulì ride: non posso darti torto, Bubi. Insomma non ci sono bellissime stelle nel tuo cielo eh!?

Tu mi rimproveri di giocare troppo con messaggi, fughe e avanzamenti, boutade…Ma almeno prolungo il piacere, godo di qualche risata, fisso un attimo di fuoco, colgo l’ebbrezza di una parola, creo tensioni emotive. Altrimenti sarebbe tutto piatto Giulì!!!

Lo so, lo so Bubi. Tolto il diletto sessuale non ti rimarrebbe molto se tu non lavorassi alacremente con la magia degli sms, degli appuntamenti, delle possibilità, degli adescamenti…

Infatti.

Certo questa Anna deve essere particolarmente sciocca, dopo l’abbordaggio ha deciso di fare la santarellina! Che noia, Bubi.

Non dirlo a me, ieri sera non vedevo l’ora di lasciarla!

Mangiamoci su, Bubi.

Ben detto, dalla tua cucina arrivano profumi irresistibili Giulì, considera che non ho neanche pranzato, ho una fame!!!

E poi Bubi…con il cibo entriamo meglio nei meandri dell’eros, del pathos, delle nostre elucubrazioni filosofiche!

Accidenti, mi hai proprio incastrato Giulì. Vediamo di bere parecchio allora…

CONTINUA

sabato 30 ottobre 2010

Quando non basta neanche la sensualità poetica

Francy è proprio sorprendente: Bubi devo ammettere che…ho voglia di te.

Francy? Francy che si arrende così a Bubi, Francy che rinuncia al pungolo pungente, Francy che lancia un amo romantico e sereno. E’ un bluff?

Bubi scarta l’idea di risponderle, di indagare, di giocare. Non risponde neanche a Monica, la ninfomane sempre più incalzante.

Semplicemente non ne ha voglia. Come non ha voglia di addentrarsi in uno dei travagliati rebus di Lucy: forse sono sbagliata, forse sono stupida…o pago per aver puntato l’indice contro l’aberrazione?

Fanno la loro comparsa via sms anche donne del passato, una domenica uggiosa che spinge tutte a cercare Bubi? Pure una stuzzicante ammiratrice anonima che si firma “bellissima” arriva a Bubi con un exploit di sensualità poetica: finalmente sono riuscita ad avere il tuo numero, uomo dei miei sogni, ti scaldi e ti ecciti…il cuore…il mio pensiero denso di passione.

Caspita!

Il messaggio della sconosciuta per Bubi è l’unico degno di un attimo di eccitazione. Ma dura solo un attimo, appunto. Non è giornata, ecco.

Chi sono davvero tutte quelle cagnette in calore? Non è molto elegante come pensiero ma è proprio quello che passa in un lampo nella testa di Bubi. Magari approfittano del sonnellino di mariti e figli davanti alla tv per scrivere a Bubi di domenica, magari sono semplicemente sole e irritate nel giorno di festa perché l’amante fa regolare presenza nella casa di famiglia, oppure sentono la noia del giorno nel quale mancano il lavoro e le corse da gonnelle in carriera. Qualcuna più che single sfigata, come si ritiene, è zitella causa fuga di tutti i potenziali compagni!

Il quadretto è desolante insomma, per Bubi è una di quelle atroci consapevolezze della lucidità che lo gettano nello sconforto. Lo squallore affoga nel campari shakerato, quando tutto si tinge un po’, si rallegra un po’, si confonde un po’…Ma lì, davanti alla crudezza della coscienza limpida, diventa una lama che si conficca nella carne.

Non è un tripudio dei sensi ma una gazzarra fastidiosa per intenderci. Tutte quelle avance sono avvilenti e stonate. Questioni di tempo, contesto, condizioni…Bubi in queste circostanze si sente una sorta di ultimo stadio, di ancora di salvataggio, di soluzione di riserva, di tappabuchi. O la sintesi estrema della miseria esistenziale perché in definitiva attrarre tutto quel carrozzone di anime disgraziate può significare anche non meritarsi niente di meglio o di più, accidenti…

Su questo riflette Bubi.

Ma non è la sua leggerezza sentimentale ad aver allontanato spiriti nobili, in verità. Bubi, per amor del vero, non ha conosciuto autentiche dame, donne da manuale dei desideri, femmine sublimi. E quel vezzo da galantuomo che lo spinge a non ammetterlo mai del tutto, lo invita sempre a incolparsi e gli suggerisce di credere o far finta di credere che sia solo fatale casualità è una piccola, grande farsa della sua storia di uomo, reale e letterario.

Perfino Pedro non riesce a scucirgli un giudizio tranciante sulle donne. Preferisce sorridere e tacere, Bubi. Tergiversare, talvolta. Indulgere sulla possibilità che la causa primitiva di ogni degenerazione femminile sia la pessima qualità del genere maschile.

Perché Bubi non vuole o non riesce a condannare le donne?

Giulì direbbe che è un po’ strategia, un po’ delicatezza, un po’ insicurezza, un po’ smarrimento. Credo che Giulì non sbagli. Bubi ha una tenace tendenza a sottovalutarsi, quasi a ritenersi indegno di felicità. Bubi ha un’educazione e un garbo che non gli consentono espressioni di biasimo pesante. Bubi ha un fortissimo rispetto per i percorsi psicologici, umani, culturali di tutti. E Bubi sa anche starsene nei panni del cicisbeo accomodante: basta succhiare il nettare e volare via…

Per godere di ciò che è bello e piacevole capita di doversi sorbire pure qualche boccone amaro e comunque saper voltare pagina quando si presentano le parti brutte e spiacevoli. Di questa necessità, quella di godere di emozioni, Bubi ha fatto virtù.

Quando gli piomba addosso la risacca torbida deve tenere duro, Bubi.

Quella giornata deve solo passare, finire.

Per fortuna c’è la serata con Giulì.

Giulì? Mentre lo rincuora la prospettiva è assalito da un moto misto di riso e di vago patema: e se Giulì volesse incastrarlo alla resa dei conti e degli eventi?

CONTINUA