domenica 24 ottobre 2010

Vagina in fremente attesa

Non si può dire che non si fosse presentato ad Anna smagliante. Bubi si era riappacificato con le paturnie prima di tuffarsi nella serata, in queste virate è maestro. Non potrebbe essere diversamente…Vive così, Bubi. Di conciliazioni tra il suo spirito profondamente pregiato e l’estemporaneo godimento di superficialità seducenti. Sopravvivenza, l’ha definita una volta.

La verità è che le donne stanno a Bubi come l’ossigeno per i polmoni. Ma anche che per Bubi l’unica stella che brilla nel cielo opaco della miseria intellettuale che l’umano cosmo offre è quel guizzo di rapimento della foga passionale.

Torniamo alla relatività. Nell’assenza di valori autenticamente assoluti Bubi sceglie la relatività sopra tutto e tutti, almeno è onesta insomma.

Arrivano a lui la cagnetta in calore, la ragazzina in smania precoce, la signora tutta lustrini e frivolezze, la donna di casa annoiata e scalpitante, la femmina agguerrita e spregiudicata. Donne infedeli, donne squallide. Commedianti. Madri degeneri.

Questa è la natura. O almeno una fetta enorme di natura.

I riferimenti sublimi, come Fiorella e Giulì, vivono una dimensione molto defilata, da single più o meno rassegnate, da persone in piena e dolorosa consapevolezza del limite dell’esistenza e della nobiltà dell’umana essenza.

Ecco, Bubi nutre l’anima con tanti piccoli e grandi istanti di cultura, sintonia psicologia, somma filosofia. La lettura dei classici, l’arte, le armonie di pensiero e pelle con Giulì e Fiorella, i rapidi intrecci di opinioni e massime con Pedro. Qualche volta un’ottima seduta enogastronomica, un’escursione in piena natura o nei meandri della storia. E quel sottile, speciale spazio di introspezione a briglie sciolte.

Per il resto, nei lunghi giorni che compongono i mesi e gli anni della sua vita, c’è quel raggio di sole dei magnetismi sessuali. Non è il caso di scomodare Freud. Per Bubi l’eros e la sessualità sono istanti di bestiale magia. Con tutto il corollario di riti e sorprese, di approcci, litigi, messaggi e la parabola delle salite e delle discese, ogni confluenza di corpi, desideri, euforie è una parentesi ludica, suggestiva, intrigante.

La scappatoia alla ferocia della verità… L’unica soluzione umana valida in termini davvero vibranti e intensi contro la realtà degli uomini e delle donne. Perché a Bubi non piace la realtà degli uomini e delle donne, diciamolo…

Pedro si sollazza a distinguere le visuali di Bubi in posizioni orizzontali e verticali. Brutale ma perfetta la sintesi dei piani di osservazione e respiro!

Tornando ad Anna e a quelle che, per essere chiari, spandono borie e civetterie come se potessero così manovrare il mondo maschile, a Bubi fanno quasi il solletico. Ma non le molla, mai. Anzi. Quando è in vena di safari prende a lavorarle ai fianchi divertendosi molto, moltissimo. Lo farà anche con lei ma, per ora, la lascia a mollo nella sua brodaglia di etichette, capricci, pose, ossessioni.

Domenica, tranquilla domenica.

Bubi ha in testa solo il tragitto di analisi che intraprenderà con Giulì. Forse dovranno mettere qualche punto…

Pedro ha scelto Giulì per la carrozza di spine e attende da superlativo birbone che il diario di bordo sappia svelare vizi e virtù di un assurdo quanto favoloso universo di glorie e sciocchezze.

Serve davvero incontrare anche Marzia, Luisa, Liz, Alexia, Cinzia, Jessica?

Quali altri scenari regalerebbero alla storia Pamela, Eleonora, Annie?

Su questo si confronteranno Giulì e Bubi. Ma anche su quella martellante insistenza di capitoli a ripetizione come Monica, Lella, Lucy…

Perché proprio quella domenica, tranquilla domenica registra una quantità di sms sbalorditivi quanto paradossali.

Monica deve avere proprio la vagina in fremente attesa: Bubi, non raffreddarmi, il sesso è un piatto da mangiare caldo. Sei libero?

CONTINUA

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