mercoledì 17 ottobre 2012

Il sesso dei libri



GIulì guarda che la letteratura trasuda sesso.
O chi sembra sciogliersi tra le pagine della narrativa lascia trapelare sensuale lascivia, Bubi?
Anche, forse.
Saranno gli occhialini da intellettuale, lo sguardo che vaga febbrile tra le righe, il volo delle citazioni con voce vellutata e intrisa di pathos?
Certo, Giulì, il fascino di certo lirismo è fortemente eccitante per me. Comunque non trascurare la potenza erotica delle parole e quindi della letteratura stessa.
Comunque confermi esattamente quello che ho detto, quella Mia ti ha stregato. Ma nella realtà non ha davvero il tuo stesso trasporto per la cultura letteraria, ecco tutto. Si atteggia, finge, sa di circuirti.
Giulì sembra che Mia ti infastidisca molto, anzi troppo!
No, Mia per me sarebbe innocua Bubi. Mi spiace solo che tu ne sia così coinvolto…
Tranquilla, Giulì. Come direbbe Pedro i nodi, se ve ne sono, vengono al pettine. Quindi prima o poi anche Mia, se è un bluff, crollerà. E si dissolverà, anche ai miei occhi.
E adesso, cosa le rispondi? Potresti raggiungerla, secondo me il suo letto è caldo e pronto per accoglierti.
La tengo un po’ sulle spine? Rimando con qualche altrettanto dotta citazione…
No, Bubi, prova a colpire dritto nel segno. Rispondi con un messaggio di bramosia infuocata. Vediamo a quale poetica reazione si aggrappa!
D’accordo, condivido la sfida.
Bubi digita velocemente un sms, tra ironia e desiderio: cosa ci fa Apollinaire nella tua camera di voluttà? Vediamoci subito e scriviamoli noi i versi della libidine…
Inviato, Giulì, non ci resta che attendere riscontro.
La risposta non tarda ad arrivare: finché ho un desiderio ho una ragione per vivere. La soddisfazione è la morte.
George Bernard Shaw?
Esatto, Giulì.
Bubi, serata mancata, mi spiace, l’erudita Mia ti ha inviato un bel due di picche. Devi ardere, ardere, ardere ancora. Ti lascia macerare nel bisogno, nella fantasia, nella cupidigia. Fino a quando anelerai al suo amore senza più difese caro Bubi.
Questa volta però uno brutto scherzetto voglio tirarglielo, Giulì. E’ troppo arrogante questo distacco, altro che gatta morta, rasenta il ridicolo…
Oh il nostro Bubi è ferito! Bene, bene. Cosa vuoi scriverle?
Roba brutale, accidenti, altro che aforismi di sapientoni: questa sera allora porterò la mia carne in un’altra alcova. Alla prossima, Mia.
Pensavo volessi adottare un linguaggio più forte, Bubi, comunque sei stato duro, bravo.
CONTINUA

Nessun commento:

Posta un commento