giovedì 25 ottobre 2012

Sesso orale...no, verbale


Mia quella sera è decisamente diversa dal solito. Bubi lo percepisce appena la vede. Lo accoglie quasi nuda, senza fronzoli ciarlieri, con gli occhi quasi assatanati, la sigaretta aspirata nervosamente, il bicchiere vicino a una bottiglia di vino appena stappata e già a metà. Lo stringe muovendosi con esasperata malizia emettendo sussurri infuocati.
Bubi, Bubi, prendimi…
Lo spoglia con le mani che tremano e fremono e poi, con voce stridula, lo assale: Bubi fammi sentire che mi vuoi, dimmi cose sporche, voglio essere la tua schiava.
In effetti quella trasformazione di Mia ha irrigidito Bubi. E’ eccitato anzi è quasi sul punto di esplodere ma la versione aggressiva e spudorata di Mia lo spiazza e lo blocca un po’. Cerca di lasciarsi andare, di assecondare Mia. E’ sedotto dalla sua fame di sesso e risponde con una prestazione da maschio di razza. Ma non riesce a pronunciare che poche parole, quasi a denti stretti, senza il calore della violenza infoiata che Mia agogna. E Mia strilla, si sbatte, lo lecca ovunque, ripete fammi male, Bubi…
Ne esce una serata confusa, un’edizione mal riuscita di un film porno con un’attrice che interpreta bene la parte e un attore del tutto a rimorchio, che tiene testa alle scene ma sembra sul set per costrizione.
Amoreggiano fino all’orgasmo. E ancora. E ancora. Ma i brividi di Mia scemano in un turbamento rabbioso e il disagio di Bubi lievita come una torta nel forno.
Non resistono accanto nel letto quando il sesso lascia il posto al declino. Ed è proprio Mia a rompere gli indugi: vado a farmi una doccia, ciao Bubi, buona notte. Praticamente è libero, può andarsene, chiudere la porta alle sue spalle e lasciare Mia alla sua notte di pensieri e tormenti. Ciao Mia, replica Bubi con lo stesso tono da automa usato da lei.
Perché?
Perché, si chiede Bubi tornando a casa. A cosa è dovuta quella trasformazione di Mia?
Si addormenta a un sonno agitato, Bubi. Per fortuna non c’è la sveglia, non lo aspetta una giornata di lavoro. Si sveglia tardi e svogliatamente per alcune ore provvede alle incombenze che si era programmato quasi cercando di sfuggire al ricordo di Mia.
Sono quasi le 19 quando squilla il cellulare, è Giulì.
Bubi, sei vivo? Ho fatto un ottimo pesto, vieni a cena da me?
Molto volentieri, Giulì, amica mia. Un’ora e sono lì.
Bubi, che voce…cosa è successo con Mia?
Ma Bubi ha già chiuso la comunicazione.
Questo pesto è davvero squisito, ogni volta migliori Giulì! Ci voleva un sano godimento!
Bubi sei sconvolto.
Altro che poesia erotica, GiuLì, avevi ragione. Ieri sera Mia ha vestito i panni della sgualdrina famelica, era irriconoscibile. Sembrava volesse indurmi a impazzire di lei e per lei. Era così volgare da farmi quasi ammosciare tutto, Giulì. Come può esserle scattata questa bramosia di sesso orale?
Oh Bubi non pensavo proprio che il sesso orale fosse un problema per te! Da quando?
Giulì non “quel” sesso orale, figurati! Intendo il sesso verbale, ecco. Voleva luride parole, insulti impudichi, grida di lascivia. Era tesa all’orgia dell’indecenza verbale insomma. Si aspettava che io smaniassi di commenti piccanti, che la inseguissi con veemenza sboccata. Perché? Perché, Giulì? A un certo punto mi ha detto: non stiamo facendo l’amore Bubi, stiamo scopando capisci?!? Stizzita e insieme depravata.
A me non stupisce, Bubi. Mia ha sempre indossato quell’odiosa maschera intellettuale per circuirti ma non è niente più e niente meno di una erotomane frustrata. Se fossi in te ci metterei una bella pietra tombale sopra. E, visto che abbiamo aperto la parentesi, passiamo a quelle del sesso orale, le tue amichette inclini all’amor di bocca insomma.
CONTINUA

2 commenti:

  1. grazie, per il commento al mio blog... beh il tuo però è un vero paradiso, lo posso aggiungere nei miei siti amici?
    Simone
    http://www.disordina.it

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  2. ...bellissimooooo....eh si Irene c'e' sesso orale e sesso orale...entrambi fatti con la bocca ma dal risultato finale ben diverso...ih ih...sei stata bravissima con il gioco di parole...un bacio grsndeee, silvy

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