sabato 16 ottobre 2010

Zucchero e culotte

La serata con Anna è più interessante per il Bubi letterario che per quello reale: tutta baci ed effusioni adolescenziali. Un petting, se pure un po’ heavy, che non approda alla congiunzione carnale…

Non è che a Bubi dispiaccia la tenerezza della danza cauta, delle attese, degli affondi misurati, dell’eccitazione che rimane quando non tutto è svelato e compiuto. Ma sa che quella è solo la mossa della castigatezza calcolata. Intuisce che Anna è convinta di incuriosire con pudore e ritrosia. Crede di tenere la palla non concedendosi subito. Che sciocchezza, pensa Bubi!

Le mani, la lingua, il corpo di Anna trasudano esperienza e appetito quindi escludere la penetrazione è una bizza maliziosa.

Trovo che il sesso orale sia una forma di intimità totale, molto potente…dice ad Anna per assestare uno schiaffone birichino a quella boria femminile.

Bubi, non sono d’accordo, ribatte Anna con un broncio irritato che mostra di aver colto il fastidioso attacco.

Bubi scioglie la tensione: Anna, voleva essere una nota carina, davvero, insomma mi piace molto l’erotismo esasperato e sofferto che aleggia nell’incompiutezza degli approcci sessuali che non culminano in accoppiamento vero e proprio.

Mai menzogna poteva pronunciarsi in termini migliori! E infatti Anna abbocca, ci crede, abbraccia Bubi e gli sussurra: stiamo bene insieme…

Avrebbe potuto bruciarla con la verità invece ha scelto una bugia, Bubi. E non possiamo biasimarlo: donne come Anna meritano di essere trattate così, a parere unanime mio, di Pedro, di Giulì. Smascherare le loro tattiche non serve a nulla, non cambierebbero mai!

Però a Bubi di una serata così e di una donna così non restano grandi sussulti emotivi, anzi. Rientra a casa lieto di ritrovarsi con i suoi vagabondaggi mentali, fuori da quella logica cervellotica della femmina irrisolta e pomposa.

Si stravacca sul divano con una birra, accende lo stereo, sgranocchia una focaccia indurita che giaceva in cucina da due giorni.

Legge i messaggi della serata. Uno è di Giulì: zucchero e culotte! Ottimo spunto per la chiacchierata che li coinvolgerà…Il riferimento è alla predilezione di Bubi per le culotte e a uno scambio di esilaranti battute su alcune performances di fiamme e fiammette di Bubi.

Adesso che pure Luciana Litizzetto si è arresa al diktat della dieta, fa sfoggio del dimagrimento conquistato e sgambetta con la minigonna non c’è più il sogno di un’isola felice, accidenti, medita Bubi.

Le donne sono maniache di una asciuttezza che mortifica le curve che tanto fanno ribollire il sangue maschile e così capita che anche qualche cervello brillante finisca per capitolare. D’altra parte, lo sappiamo, il mercato ha messo lo zampino cattivo in questa tortura della taglia: ai padroni della moda piacciono i corpi anoressici…perché sono omosessuali o perché risparmiano in quantità di stoffe e difficoltà di realizzazione? Pensierino perfido di Bubi, questo…

Bubi non impazzisce per tanga e perizoma, predilige le linee morbide e misteriose della culotte. Quante donne poi hanno un tonico sedere da esibire intorno al filo?!? E quante donne indossano il perizoma come enfatizzazione di libertà e provocazione?!? Spinose questioni, mi sottraggo all’analisi per carità.

Ride, Bubi. Anna aveva optato per una soluzione decisamente kitsch secondo i gusti di Bubi: perizoma di pizzo rosso, orrore!

Dovremmo addentrarci tra le pieghe della cellulite ma tralasciamo, lettori.

Quelle striscioline di lingerie sotto abiti stringatissimi e aderentissimi dovevano celare una donna timida, vergognosa, pudica? Macché. Anna è archiviata nel catalogo di quelle che con quattro ossa, un po’ di flaccida copertura e qualche abitino extra small credono di incantare qualsiasi uomo…

Uffa, sbuffa Bubi.

Lui cerca forme e armonie…Perché la passione, quella autentica, non sta mai nella scatola delle repressioni, delle strategie, dei patetici artifici, del conformismo. Trattenere il fiato e contrarre le chiappe a comando per dare al profilo l’immagine fedele allo standard vincente non è sempre e solo una tenera fragilità, su!

Ma non è ad Anna che pensa davvero. Lei è solo l’ultimo esemplare di uno scenario che lo rattrista, lo delude, lo annoia.

Come le false amanti dell’avventura, quelle che predicano il carpe diem e dicono di fregarsene della stabilità, del futuro, della culla domestica e delle adeguatezze sociali….Le più pericolose, le più inaffidabili. Leonesse travestite da agnellini. Quelle che sembrano sbrodolare per Bubi e poi, dopo qualche incontro, tirano fuori collare e guinzaglio, introducono regole, iniziano a smaniare per qualche certezza e per un’esistenza tranquilla…

Una categoria inquietante, quelle delle leonesse agnellini. Osannano la vita azzardata e ambulante solo per il tempo di accalappiare il Bubi di turno. Dopo si rivelano ossessionate dalle omologazioni, eh eh!

Turbamento, raccoglimento, capitombolo?

Lo stato d’animo di Bubi è effettivamente piuttosto arruffato, per usare un simpatico eufemismo…

CONTINUA

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