giovedì 4 ottobre 2012

Non è una gatta morta


Bubi sai che quando accenni a movenze feline puoi suscitare il dubbio di allusione alla classica “gatta morta”?
Cristina è un bel leopardo, Giulì. Se vuoi un esemplare di gatta morta quella è Sonia, la sua amica. Che fusa eccitanti!
Bubi sai che le gatte morte mi fanno venire l’orticaria però…questo confronto è allettante! Ma, ma…questo significa che sei in corrispondenza di amorosi sensi con entrambe contemporaneamente?
Adoro le storie parallele, lo sai amica mia.
Purtroppo lo so, Bubi. Lo sa anche Pedro.
Perché usi quel tono per specificare che lo sa anche Pedro? Dimmi, Giulì, questo è uno degli elementi di…?
Bubi sai benissimo che non devo parlartene, ti ho già lasciato intuire troppo, non farmi domande, racconta ciò che vuoi come vuoi. Sei nelle mani di Pedro e della sua tastiera vivente, come me del resto.
Tu però sei in rapporto di collaborazione, io invece sono la cavia da laboratorio che voi tre scrutate!
Non è proprio così, Bubi, suvvia, non cercare di impietosire i lettori…Avanti, presentami Cristina il leopardo e Sonia la gatta morta.
Visto che non posso tirarmi indietro…Cristina è un caterpillar, una tipa tosta e arrivista, senza languori umani e fronzoli romantici. Una donna che ha un cervello da robot, zeppo di dati ma senza anima. Le nostre tre conversazioni sembravano il grigio preludio di un convegno tra geni dell’economia o dell’industria.
Caspita, Bubi, bella premessa per fare sesso!
Eh Giulì, per un leopardo il salto dal tavolino del bar al letto di casa sua è stato rapido e facile. Fin dalla prima volta. E’ bastato un attimo di silenzio. Mi ha guardato dritto negli occhi, ha posato una mano sulle mie gambe in modo eloquente e mi ha detto semplicemente “andiamo a casa mia?”
Insomma le chiacchiere erano un proforma, le interessava andare alla meta.
Ma no, Giulì. Quando parla è Cristina, la stilista di successo, la donna in carriera, la tipa seriosa, razionale, cinica, volitiva. Quando le scatta il desiderio sessuale stacca temporaneamente la spina da tutto e indossa la pelle di leopardo.
A quel punto diventa più dolce o si scatena?
Dolce rock, Giulì. E’ avida, di baci e carezze. E in questa sorta di arrendevolezza alla mia bocca e alle mie mani fa tenerezza, il leopardo. Ma è anche furiosa nell’esplorazione del mio corpo, nella frenesia con cui si dimena, nella foga della sua lingua su di me. Così sinuosa, così vorace, così avvinta dal sesso Cristina sembra spogliarsi completamente della sua immagine pubblica…
Questo le restituisce un volto umano, Bubi.
Si, Giuli, ma dura il tempo dell’appagamento. Poi bruscamente torna ad essere la Cristina cruda e dura. Ma devo raccontarti qualche particolare spinto.
No, aspetta, Bubi prima dimmi qualcosa su Sonia, la gatta morta…
CONTINUA

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