lunedì 1 novembre 2010

Eros, pathos, delirio...e una rotta sostenibile

I ricci rossi più scompigliati che mai incorniciano il viso più sbarazzino e furbo del reame: quello di Giulì! Apre la porta a Bubi, gli butta le braccia al collo e poi puntandogli l’indice a un millimetro dal naso lo accoglie con una minaccia scandita da una risata argentina: benvenuto, adesso potrai accomodarti anche tu sulle spine, mio caro!

Posso o devo?, chiede Bubi con un sorriso da bambino che cerca clemenza…

Bubi, amico mio, è un obbligo morale, eh eh ti piace questa soluzione salomonica?

Giulì, sapevo che con te non avrei avuto scampo. Ma, ti prego, usa tutta la tua bontà.

Le danze iniziano più o meno così. Quando i due prendono posto sul divano per un aperitivo prima della lauta cena preparata da Giulì il clima è già quello di una pista da ballo.

Sono in ferie, Bubi e Giulì. Non ci sono le scuse della vigilia del lunedì! Sarà una notte lunga, forse una notte a puntate. L’assedio di Giulì è più di un trastullo, l’avrete capito. La Giulì amica di Bubi ha anche un ruolo letterario, è il navigatore offerto in dotazione a chi ha deciso di intraprendere questo viaggio su Bubi. Pedro è stato generoso, ha messo a vostra disposizione il migliore degli ausili.

Ci vogliono pazienza e ironia, ricordate?

Ma adesso ci vuole anche quella che Giulì chiama ipotesi di rotta sostenibile.

Non è una meta, intendiamoci, solo un orizzonte. Bubi oppone resistenza perché teme i vicoli ciechi, non vuole arrivare, depositare il bagaglio, appendere al chiodo il vagabondaggio. L’antidoto è nel veleno…

Giulì deve rassicurarlo, convincerlo che non ci saranno approdi ma solo ammiccanti fari per la fantasia dei lettori.

Già, la psicologia di Bubi…

Meno labile di quanto si possa credere, meno coriacea di quanto talvolta possa apparire. Una coscienza raffinata qualche volta si mostra frivola. Perché la leggerezza è uno scudo per difendersi. Ma anche una distanza che si prende dagli altri per mettere a tacere quel tarlo continuo delle percezioni fastidiose e dolorose.

Và da sé che non è da tutti cogliere questo genere di tortuosità esistenziali ma è un passaggio essenziale per intrufolarsi nella sfera interiore di Bubi.

Altrettanto importante è sciogliere il nodo delle sofferenze sentimentali. Forse scappa come un impulso incontenibile pensare a un Bubi dilaniato e segnato da chissà quali delusioni amorose, insomma un Bubi che seppellisce un passato di ferite con una vita di allegre compagnie per scorribande erotiche a muscolo cardiaco disinnescato. Vero e falso, ecco. Bubi è ferito, impossibile negarlo. Ma la piaga più grande non è lo sconforto per ciò che è stato o non è stato ma l’acuto presagio di una felicità impossibile…

Iniziate a mettere insieme i pezzi?

A Bubi non importa e non serve rifilare la colpa a qualcuno o a qualcosa.

Quello che avverte và oltre ogni responsabilità. E’ quel miscuglio sibillino tra destino, vocazione, scelta. Come se tutti gli elementi in natura, tempo e circostanze si fossero composti e confusi in un inestricabile piano di vita!

Per questo, signori, vi abbiamo fatti accomodare sulle spine, Pedro e io. Le combinazioni sono un po’ magiche, un po’ astruse, un po’ malinconiche, un po’ irritanti, un po’ gioiose. Come si conviene a una fatalità che si incontra con le affinità e stringe alleanze con le opportunità…Come accade quando tra vizio e virtù si infila lo zampino del caso, dell’intelligenza, della passione.

Umori tremuli e tremori umorali, anche!

Allora Bubi cosa mi racconti di nuovo? Sei uscito con Anna ieri sera?

Ecco, Anna dovrebbe essere la novità…però non c’è molto da raccontare, Giulì. Eh eh pensa di tenermi con il fiato sospeso. Non ha concesso del tutto le sue grazie e crede così di vedermi sbavare, di farsi rincorrere.

Uhm, fa la preziosa?

Ma si, più o meno. Ce la vedi una maialina che fa la preziosa? Se riesci ad immaginarla hai conosciuto Anna!

Capisco, non è originale…Hai notizie di Lucy invece? Sai, ci pensavo in questi giorni…almeno lei è un po’ meno banale delle altre, non credi?

In verità lo credevo. Alla lunga ha stufato anche lei, Giulì, dai, sembra nutrirsi delle sue orge mentali!

Giulì ride: non posso darti torto, Bubi. Insomma non ci sono bellissime stelle nel tuo cielo eh!?

Tu mi rimproveri di giocare troppo con messaggi, fughe e avanzamenti, boutade…Ma almeno prolungo il piacere, godo di qualche risata, fisso un attimo di fuoco, colgo l’ebbrezza di una parola, creo tensioni emotive. Altrimenti sarebbe tutto piatto Giulì!!!

Lo so, lo so Bubi. Tolto il diletto sessuale non ti rimarrebbe molto se tu non lavorassi alacremente con la magia degli sms, degli appuntamenti, delle possibilità, degli adescamenti…

Infatti.

Certo questa Anna deve essere particolarmente sciocca, dopo l’abbordaggio ha deciso di fare la santarellina! Che noia, Bubi.

Non dirlo a me, ieri sera non vedevo l’ora di lasciarla!

Mangiamoci su, Bubi.

Ben detto, dalla tua cucina arrivano profumi irresistibili Giulì, considera che non ho neanche pranzato, ho una fame!!!

E poi Bubi…con il cibo entriamo meglio nei meandri dell’eros, del pathos, delle nostre elucubrazioni filosofiche!

Accidenti, mi hai proprio incastrato Giulì. Vediamo di bere parecchio allora…

CONTINUA

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