domenica 29 agosto 2010

Con Dario al Mirage Bubi è in fregola

Bubi non ha una compagnia di amici per indolenza, per leggerezza, per sfiducia. Perché impiega il tempo dietro alle sottane femminili. Perché non ha particolare inclinazione per molte delle passioni maschili, dai motori allo stadio. E soprattutto perché caratterialmente non è tipo da baldoria di grandi gruppi. Uscirebbe volentieri con un amico ma due amici fanno molto coppia…Insomma generalmente esclude il tete a tete in quanto sottilmente ambiguo e compromettente, secondo un retaggio sciocco o ridicolo o soffocante. Non lo fa consapevolmente, non lo ammetterebbe espressamente ma inconsciamente l’idea dei due maschietti che fanno serata insieme lo blocca un po’.

Questa volta è diverso?

Questa volta è Dario. Un bel pezzo di uomo, un savoir faire persuasivo, un’atmosfera fuori dalla banalità. Bubi prova a immaginare la serata. Battute di buon livello, conversazione sciolta e affascinante, divagazioni sull’universo umano e qualche campagna di conquista allegra…

Scrive a Dario:…ma si, dai, facciamoci questa serata! Ok per le 20, passi tu?

Tono cameratesco e brioso.

Alle 20 Bubi esce e attende Dario sotto casa. Cinque minuti e salta a bordo della splendida auto nera di Dario. Accidenti, alla guida un moro strepitoso, con due occhi verdi che sembrano fanali di luce, pelle ambrata sotto la camicia di lino bianca, pantaloni attillati neri. Un casual molto ricercato quello di Dario che sorride, strizza l’occhio e saluta Bubi: Bubi, felice di rivederti!

Ciao Dario, come stai, tutto bene?

Benissimo! Sai, credevo che non saresti uscito invece…bene, bene, ehi che gioia, sono proprio contento.

Beh mi hai preso per la gola con la promessa di una cena stratosferica e di cocktail speciali…risponde Bubi con qualche imbarazzo.

Dario sorride: preferisci un altro genere di musica o condividi la scelta?

David Guetta è eccellente, tranquillo.

Straordinario Dario, intuisce il disagio di Bubi, in fondo era già preparatissimo a ogni resistenza, quindi procede disinvolto e divertente sciogliendo tutte le riserve e mettendolo a proprio agio in un batter d’occhio…

Gli parla di lavoro, di viaggi, di amici, di bestialità sociali e Bubi entra subito in sintonia. Con Dario la cena è un percorso tra le prelibatezze: non è la grande abbuffata ma il trionfo del gusto. E il dialogo è vivace, quasi ammaliante. E’ magnetico, Dario. Ma anche frivolamente soffice…

Dario è gay? Bubi se lo chiede nei brevi istanti di silenzio, quando lo sguardo di Dario indugia nei suoi occhi o quando si muove con una fragrante eleganza. Così maschio eppure così grazioso e suadente. Vigoroso e determinato quanto sensibile e delicato. Una miscela esplosiva.

Bubi è confuso ma maschera bene, ostenta una disinvoltura quasi convincente anche per uno attento e perspicace come Dario. Complice il vino bianco e l’atmosfera molto ridanciana del ristorante la serata arriva quasi allo scoccare della mezzanotte in un’atmosfera conviviale, fraterna e non compromettente. Ma l’istinto di Bubi avverte qualche segnale di allarme, cerca di svicolare: Dario a questo punto potrei andarmene a casa beato e soddisfatto, ottimo pasto e ottima compagnia, ci vuole solo una sana dormita…

Che dici, Bubi, dai, un viveur come te a nanna così presto? La movida inizia adesso, su! Non ti avevo solleticato con la descrizione di drink da capogiro?

Ok, vada per un drink Dario.

Il locale dove Dario porta Bubi è un concentrato di moda, libertà, baraonda spumeggiante. Molto glamour, molto originale, molto audace. Tutti sexy e tutti allegri, in pista, ai tavoli, intorno al bancone. Ambiente molto misto…pensa Bubi. L’impressione è quella di un fashion bar piuttosto lussuoso ma soprattutto lussurioso! Per Bubi lì ci sono tutti: single a caccia, coppie aperte o appagate, omosessuali, comitive spensierate, curiosi e avventori più o meno tranquilli.

Bubi capta il lampo di eccitazione che illumina Dario. A Bubi quel posto, il Mirage, piace ma gli appare come la conferma di un sospetto…

E’ evidente che Dario lì è un habitué: lo salutano con slancio all’ingresso, gli soffia un bacio la cassiera, gli fanno grandi sorrisi il barman e i camerieri e lui si fa strada agevolmente per accaparrarsi un’ottima postazione. Stanno per sedersi quando passa una coppia e si ferma per uno scambio di battute, poi è la volta di un caloroso abbraccio di un distinto signore non giovane ma giovanile e ancora di un bel tenebroso che gli poggia una mano sulla spalla: hey, Dario, sei uno schianto…

Impacciato Bubi schiaccia il piede sull’acceleratore: Dario ho una sete terribile, ordiniamo?

Certo! E con un cenno Dario chiama un cameriere.

Bubi, esortato da Dario, prova il cocktail alcolico della casa.

L’attesa dei bicchieri sembra infinita. Bubi è agitato, farfuglia argomenti sconnessi, elogia il posto con troppa enfasi…

Ma Dario riporta la quiete. Si mette a parlare di liquori, miscele, colossali sbronze e marachelle conseguenti. Bubi si rilassa, rilancia con racconti di esperienze altrettanto alcoliche e riesce a scolare il secondo cocktail della casa senza troppi timori…Anzi, il tempo corre velocissimo. Sono le 3, la musica si abbassa, molti cominciano a lasciare il locale.

E’ allora, mentre Dario gli sta facendo qualche dolorosa confidenza familiare, che Bubi è investimento da un turbamento profondo.

Un’inquietudine, una smania, un’energia strana…

E’ in fregola, Bubi.

CONTINUA

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