martedì 31 agosto 2010

Erezione mentale

E’ un’erezione mentale, quella di Bubi.

Un subbuglio emotivo, una scintilla…

Bubi ha colleghi, conoscenti e amici omosessuali. Ma non è mai stato un potenziale partner, ecco. Quello che prova con Dario è un brivido, di piacere e di sgomento. Come può vivere un’eccitante complicità con Dario? Impossibile!

Non è vero, non è impossibile, pensa Bubi quando ormai è a casa, nel suo letto, solo. Dario l’ha riaccompagnato alle 4 del mattino, serenamente, allegramente, senza aver tentato un approccio. Eppure c’era una carica erotica strabiliante in quello stato di grazia dei sensi, delle parole, degli sguardi…

Maturo, lucido e accorto, Dario. Ha saputo calibrare bene i colpi e frenare al momento giusto. Ha lasciato che fosse Bubi a immaginare, a rimuginarci su, a restare in fermento e in ansia…

Bubi potrebbe quasi essersi inventato tutto, aver interpretato male, essere giunto a conclusioni sbagliate! Dario non ha accennato alla propria omosessualità, non ha fatto esplicite proposte sessuali a Bubi, ha solo giocato egregiamente con l’ambiguità e la seduzione.

Bubi non è uno sciocco. Bubi è uno che si fa masturbazioni cerebrali non da poco, talvolta. Bubi sa che quello con Dario è un incontro che non dimenticherà facilmente.

Proprio poco prima di uscire con Dario aveva ricevuto un invito decisamente allettante, uno di quelli che fanno impazzire Bubi. L’affascinante creatura adocchiata un giorno in piscina con Giulì aveva fatto un giro non da poco per avere il suo numero di cellulare e si faceva avanti per “verificare se la prima impressione è quella giusta!”…Il boccone ideale per Bubi.

Ma ora non riusciva a concentrarsi sull’obiettivo, non aveva voglia di puntare la sveglia per poi raggiungerla in piscina, come lei aveva suggerito. Desiderava starsene lì con addosso gli interrogativi su lui e Dario, su quella prospettiva quasi amorosa di profonda armonia, su quel prezioso squarcio di un’altra verità…

Questo stuzzicava Bubi: l’altra verità. Quello spazio di intimità non goduta eppure entrata prepotentemente nella sua carne e nella sua anima. Quella possibilità di osare e volere qualcosa che non apparteneva al suo bagaglio di certezze culturali o umane. Quella dimensione di pulsioni un po’ stravaganti, un po’ deliranti, un po’ sconvolgenti.

Forse non avrebbe mai fatto sesso con Dario. Forse non avrebbe mai fatto sesso con un uomo. Ma Bubi non voleva negare che aveva provato una sintonia speciale e un trasporto intenso. Era una questione di emozioni, puramente di emozioni! Le persone e le situazioni possono intrecciarsi in modi quasi incredibili…Ci sono attimi e condizioni quasi incontrollabili, tempi e luoghi ove tutto può accadere. Per magia, quasi. Perché le persone sono cuore, testa, pancia…sono matasse inestricabili di complicazioni, splendori, miserie, virtù, aneliti.

E a Bubi non andava di scrollare le spalle e archiviare quel fulmine.

Voleva starsene in quella tempesta di ormoni e filosofie, tra sorrisi e perplessità. Per spingersi tra le proprie più recondite e magari scabrose pieghe. Dario l’aveva messo di fronte a quello che solitamente schivava: l’ineluttabile destino delle combinazioni impenetrabili…

Sembrava vivere alla giornata, Bubi. Ma in realtà quella era la via per pianificare la sua aderenza a un progetto: quello di prendere la vita a morsi, adrenalina dopo adrenalina, donna su donna. Senza il panico dei punti fermi. Senza il rischio di agonie.

Dario era la prova vivente della fragilità degli schemi, dei propositi, delle barricate: le bufere passionali possono fare tabula rasa. Possono sollevare ebbrezze ben più forti delle resistenze psicologiche. Possono anche aprire un varco nel buio e offrire alla vista uno spettacolo pirotecnico!

Bubi non si scopriva sentimentalmente scosso da Dario. E neppure ferocemente attratto, no cari lettori. Dario era solo un grimaldello, la leva per aprire lo scrigno insomma. Bubi aveva tra le mani le sue sciagurate ostinazioni, le sue capricciose brame, le sue pericolose debolezze, le sue fantastiche qualità. E ci sguazzava dentro, con qualche sofferenza ma anche con sollievo…

Dario aveva messo in moto più suggestioni di un esercito di femmine.

Tante donne, nessuna donna: un concetto crudo ma efficace che Bubi aveva espresso diverse volte. Perché in fondo la collezione facile aveva sminuito molto il valore delle donne per Bubi. Non ve lo confesserebbe mai, magari non l’ha svelato chiaramente neanche a se stesso, ma è così dice Pedro.

Da quella veglia con il battito accelerato al sonno passano quasi due ore. Bubi si addormenta all’alba.

E i sogni, qualche volta appiccicosi come le mosche quando il cielo porta pioggia, non placano il formicolio fisico e spirituale: Bubi si sveglia a mezzogiorno madido di sudore, in fermento di istinti e in torpore motorio. Una contraddizione tragicomica di sensazioni…

CONTINUA

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