…Che
poi è proprio strana quest’ossessione delle donne!
Quale,
Giulì?
Tutte
sanno di non essere uniche per te, Bubi, ma si comportano, parlano e scrivono
come se lo fossero.
Mentono
a se stesse, Giulì.
No,
ha ragione Pedro. Mentono a te. Fingono di non saperlo altrimenti ti
consegnerebbero su un piatto d’argento la possibilità di un pensiero poco
lusinghiero su di loro, Bubi.
Ma
si, d’accordo. Però con qualche eccezione.
Certo,
Bubi. Adoro quelle donne che ti frequentano in disinibita libertà. E di quelle
infatti non discutiamo, Bubi. Vorrei fossero tante! Anzi, vorrei ti innamorassi
di una di loro Bubi.
…Che
poi è proprio strano che quest’ossessione delle donne giri intorno al sesso,
Giulì! Insomma la simulazione di unicità, esclusiva e roba del genere con uno
con il quale intrattieni rapporti puramente sessuali non è come il naturale
istinto dell’amore, è proprio una farsa grottesca. Eppure queste donne così
impegnate a fingere una relazione eletta sembrare quasi prendersi sul serio.
Uff,
ci abbiamo ragionato su milioni di volte. E Pedro ci ha largamente illuminato
su questo, Bubi. La più puttana è quella che ripugna le puttane.
Si,
si, è così Giulì, l’orrore non sta tanto in quelle che negano di esserlo, quanto
su quelle che sputano veleno. Però è sempre un meccanismo che mi sfugge dalle
mani. E’ questione culturale?
Chiamalo
condizionamento culturale, catena sociale o come diavolo vuoi Bubi. Ma ricorda
che c’è comunque anche la componente caratteriale. Diciamo che il background
storico in alcune è amplificato a dismisura da un vanitoso ego molto stupido. Si
parla di sindrome di “ce l’ho solo io”, la vagina dei desideri.
Ma
in fondo quelle affette dalla ben nota sindrome non dovrebbero, proprio in
virtù di tale sciagurata malattia dello spirito, fare le preziose, tenerla
stretta, essere poco inclini a cederla a chi le mette nel mucchio?
Dobbiamo
distinguere e spiegare, Bubi. La classica smorfiosa, illusa e presuntuosa con
qualche lacciuolo morale o ambizione socio-economica o mira di gloria pianifica
le sue concessioni, in tempi, modi e beneficiari. L’oca giuliva tronfia, nei
vari modelli pseudointellettuale o gatta morta o il diavolo che le porti, se la
gioca allegramente credendo che qualunque compare di merende e godimento cadrà
irrimediabilmente, sicuramente, definitivamente nella sua malia.
Chi
vaneggia di più, Giulì? Ah ah ah, forse ci dobbiamo bere qualcosa di forte per
reggere questo quadretto allucinato. Stappo la bottiglia di vino bianco che hai
in fresco, intanto pensa a cosa devi rispondermi: è più sopportabile la
classica smorfiosa o l’oca giuliva?
Cin
cin!
Alla
sindrome di “ce l’ho solo io”, la vagina dei desideri!
CONTINUA
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