Giulì, sono un mascalzone…fidati. L’appello alla fiducia è tipico di Bubi, ricorre a quell’esortazione ogni volta che vuole sottrarsi a un complimento o smentire chi abbozza di lui un ritratto troppo romantico.
E a Giulì piace suscitare quella sua reazione, pudica e austera. Per lei è un tratto travolgente e prezioso della personalità di Bubi.
In effetti, anche se vi stupirà, scoprirete spesso Bubi molto severo con se stesso.
Ma torniamo al sogno proibito. Giulì non demorde: mascalzone gentleman!
Ridono a crepapelle, lei e Bubi.
Beh, forse non hai tutti i torti, cara Giulì. Non disdegno le oscenità in pratica ma non ho sogni erotici ossessivi e dissoluti. Sono un uomo fuori del comune?
Sicuramente, Bubi! Il tono di Giulì è simpaticamente canzonatorio.
Devo rivelarti una cosa, procede Bubi facendosi improvvisamente serio e trattenendo a stento un certo imbarazzo: non ho molta confidenza neanche con l’autoerotismo.
Bubi, ci credo!
Dai, non scherzare Giulì. Non è che non capiti. Ma, insomma, io ho bisogno di avere desideri e ispirazioni reali, capisci? Non trovo eccitanti un film a luci rosse, un sito o una rivista hard. Devo conoscere la mia musa, devo avere odori, parole, sensazioni che mi ronzano dentro.
Bubi…vedi che ho ragione?
Giulì, Giulì, quanto mi conosci! Ehi forse sei proprio una fattucchiera. Qualche volta mi intimorisce questa tua sensibilità, devo imparare a dirottare i tuoi esperimenti indagatori…
Comunque più che trastullarmi con il mio sesso godo a flirtare, a tendere imboscate, a ubriacarmi di emozioni. Se ho vibrazioni di eccitazione la mia mano scorre sulla tastiera del cellulare…Al massimo altrove finisce solo l’opera!
Bubi, stop, ho compreso, non devi scendere nei dettagli, su, un po’ di educazione, sono una signora! E ride, Giulì.
Poco dopo uno sbadiglio coglie entrambi.
E’ tardi, Bubi, ho molto sonno. Posso lasciarti, ti sei tranquillizzato vero?
Certo, Giulì. Andrò a farmi una lunga dormita anch’io.
Pochi minuti e sono sulla soglia di casa, Giulì schiocca un bacio sulla guancia di Bubi e Bubi, come al solito, le fa il solletico poi l’abbraccia.
Buona notte!
Mi raccomando Giulì, niente sogni proibiti, scherza Bubi.
Richiusa la porta Bubi è deciso ad avviarsi subito a letto. Si dirige quindi al divano per spegnere la famosa luce che spara a destra e recuperare il cellulare sul quale puntare la sveglia. E’ allora che arriva un messaggio…
CONTINUA
Non capisco se G. nasconde morbosità dietro alle sue domande amichevoli, o assorba come per osmosi. Di certo, Bubi concede subito di rivelare la sua debolezza senza chiedere nulla in cambio, come se non valesse nulla, come fosse una professione esporre il suo lato intimo-artistico.
RispondiEliminaO, forse, concede sempre troppo, ed a tutte: si dice che si sogni soprattutto ciò che non si può avere, e che è solo chi ha già tutto, che smette di sognare.
Come se fosse una professione esporre il suo lato intimo-artistico........curiosa annotazione, Chris :)
RispondiEliminaUhm, quasi geniale!
G. potrebbe riservare sorprese, no?
Ciao Chris!!!