Le tue mani nervose sulla mia pelle…tempesta, tempesta, tempesta! Scrive Lucy.
Bubi ha ancora in testa i gemiti di Lucy. Un suono roco, profondo, quasi sofferto. Come se nella sua mente il piacere fosse elaborato fino allo spasimo delle forze. Legge e rilegge il messaggio, Bubi. Pensa alle sue mani che hanno toccato con foga i seni di Lucy, i suoi capelli, i suoi fianchi generosi. Pensa a quei brividi che Lucy non poteva trattenere. Pensa a quella tempesta, appunto, che vedeva nei suoi occhi. Un fremito intenso. L’enigma Lucy continuava a stuzzicare Bubi. Un sms bollente ma elegantemente distaccato. Un sms che non chiede altre occasioni anche se le fa desiderare…Come un commento soddisfatto, una lusinga. E a Bubi quel genere di solletico cerebrale mette le ali!
Risponde scegliendo con cura le parole: il nostro cielo è tempesta, Lucy. E noi adoriamo la tempesta! Penso ai tuoi baci, chissà perché…
Sensuale, selvaggio e poetico insieme il linguaggio che scandisce il balletto tra Lucy e Bubi. Ci sono disperazione e complicità in quella loro densa ricerca di evasione e di immensità. Come se dovessero dimenticare la tristezza sfiorando qualche vetta di complicità assoluta. In un crescendo musicale di devastazione e godimento. Una combinazione perennemente tesa alle sensazioni estreme.
Quando Bubi, che pure adora trastullarsi di attese e allusioni, non contiene più il bisogno e la voglia le manda un sms ammiccante e impaziente: e adesso…dai, ancora nel bosco?
Lucy, tra filosofia e provocazione: adesso…andare oltre…perché la nostra regola è la trasgressione, no?
Bubi, folgorato dall’enigma che si manifesta sempre più stimolante, decide di gareggiare stendendo un velo di ambiguo silenzio. Resiste per un giorno intero, non risponde a Lucy. E la immagina, imbronciata o delusa o allarmata, a fissare il cellulare che non annuncia sms da lui. E quando lo fa, più di ventiquattro ore dopo, prende volutamente il largo dall’enfasi stilistica di Lucy: se oggi hai voglia sono libero.
Freddo, senza fronzoli, diciamo pure squallido.
Rischia, Bubi. Ma Bubi è temerario a qualsiasi costo, in questo genere di indagini. Perché la sua è un’indagine psicologica vera e propria. Non è per analizzare Lucy, sia chiaro! E’ per sfidare se stesso, è per verificare quanto conosce le donne, quanto sa dominare le situazioni, cosa riesce a smontare o a impedirsi di costruire. Perché Bubi vuole invaghirsi, sempre. Ma innamorarsi mai.
E comunque crede che l’enigma Lucy riuscirà a stupirlo ancora.
La risposta di Lucy è un fulmine di piacere: certo che ho voglia…e non mi demotiva la tua durezza, anzi!
Staffilata deliziosa quella di Lucy. Smascherato soavemente, Bubi, si ammorbidisce con gioia: sei un portento, tra due ore all’angolo delle meraviglie, sono in perfetta forma tutto per te!
Ma le sorprese non sono finite.
L’enigma Lucy non si smentisce mai, dice Pedro.
CONTINUA
grande ire
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