La seconda bottiglia di vino bagna gli ultimi bocconi del gustoso contorno. Paoletta, assorbito il tocco da maestro dello psicologo Bubi, sa di essere sotto stretta osservazione e con la corazza ridotta a brandelli ma in definitiva è ancor più avvinta a quell’occasione. Lui si rivela acuto e penetrante e questo è olio per i suoi ingranaggi, carnali e mentali…Ritrova la favella esuberante e trama di contraccambiare amabilmente il colpo conficcando il dito nel punto debole di Bubi.
Sorbiti caffè e grappa in un clima inebriante di risolini, carezze più o meno rubate, romantiche punzecchiature e qualche riflessione semiseria sulla loro istintiva familiarità, Paoletta lo pizzica con un soffio di svenevole burla: Bubi ti inviterei volentieri a casa mia adesso ma ho capito che l’intraprendenza ti spiazza un po’. Proponimelo tu, fingerò di pensarci su, aspetterò che tu insista….
Incontenibile, questa Paoletta, pensa divertito Bubi.
Io ho messo in difficoltà lei e lei mi ripaga con la stessa moneta, Bubi capisce e incassa il colpo. Recita così: signorina Paoletta, non dubiti della mia serietà, non trovi sconveniente la mia brama la prego, posso godere ancora un po’ della sua compagnia? Vorrei vedere la sua dimora, tutto lì profumerà di lei…che delizia!
Paoletta trattenendo a stento il riso interpreta la sua parte: signor Bubi, lei osa troppo e lo sa. Solo le sue buone maniere mi convincono a non assestarle un ceffone!
Vi risparmio le ulteriori battute della scena. Bubi si ritrova nel letto di Paoletta quasi senza aver avuto modo e tempo di prendere cognizione di quale eleganza e originalità regni nell’attico con strepitosa vista sulla città.
Sotto gli abiti Paoletta non indossa che un minuscolo tanga nero di pizzo. In effetti non c’era traccia del reggiseno nella visuale che la scollatura aveva lasciato disponibile per l’indagine e il desiderio di Bubi.
Paoletta percorre con la lingua il corpo di Bubi. Temeraria e sapiente, un mix che lo manda in visibilio. Paoletta bacia e mordicchia cercando di incontrare sempre gli occhi di Bubi. E’ un crescendo di trepidazione. Bubi la stringe, affonda le mani nei suoi capelli, porta la bocca sui suoi seni con abile e intensa passione. Si esplorano con un trasporto denso e giocondo.
Lei schernisce ridendo le mani grandi e nodose di Bubi poi le posa sul suo sesso e atteggia il volto a un’esclamazione di impellenza…I muscoli sono ormai tesi, l’eccitazione si fa sudore, palpitazione, stridulo suono di impazienza e di piacere.
Bubi trova quella pelle di velluto e quei baci bagnati di veemenza un elisir di virilità. Smania, vuole possederla, quasi travolgerla, spossarla di estasi. Paoletta lo accoglie e in un movimento rapido e sgargiante Bubi sembra donarle un lampo di fuoco e luce. Poi rotolano, Bubi la prende sopra di se, la guarda mentre si dimena tra i capelli agitati con i fianchi rotondi che lui adora e quei seni che lambisce con le dita o con le labbra….
Raggiungono insieme l’appagamento. Paoletta balza fuori dal letto, scompare in corridoio e torna pimpante con un prosecco e due calici. Brindano, ascoltano musica, fanno la battaglia dei cuscini. Girano nudi per casa, quasi ci fosse una complicità consolidata. E’ allora che Bubi perlustra, ammira, capisce quanto sia ricca, sola e annoiata Paoletta.
Un pugno nello stomaco ma anche un capogiro di mascolinità. Non sa ancora come e perché ma Bubi sente di dominare Paoletta.
Sessualmente l’ha sentita affamata di vivacità, di autenticità, di diletto.
Forse è stufa di benestanti al capolinea. Pensa ai fugaci e animosi riferimenti di Paoletta a quelli tutta coca e viagra, quelli che hanno tutto e non sanno dare più niente.
E poi, diciamolo, gli è parso che stesse lì a succhiarsi tutto di lui: l’alito vitale, l’arte di arrangiarsi, l’esistenza intenta a scavalcare gli stenti.
Paoletta ha bisogno di una dimensione che trasuda realtà e verità!
Pensa tutto questo prima di un presentimento ombroso.
CONTINUA
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