domenica 18 luglio 2010

Godere è un po' gioire

Hai quasi sempre ragione, Giulì.

Quasi?! Si finge stizzita, Giulì. Poi sorride con la dolcezza dell’affetto per Bubi. Bubi, dovresti parlare a Lucy con la tua disarmante filosofia dell’inevitabilità sulle labbra…

Ho pensato di farlo, Giulì. Ma la vedo così ingarbugliata ancora. Così tesa, così triste. Giulì a volte mi sembra che Lucy voglia farsi travolgere dalla vita per perdere la partita e sprofondare. Capisci?

Se è così Bubi non puoi evitarlo, credimi. Ma, te lo ripeto, ti corre l’obbligo morale di provare a trasmetterle una rassegnazione superiore come la tua!

Superiore…Mi fa sempre ridere questa tua definizione. Mi riconosce una nobile elevazione di pensiero, qualcosa che rasenta il sublime mistero della leggerezza dell’essere.

Bubi non ti è dato di leggere il segreto del cosmo, di vivere nella virtù della conoscenza, di guardare con gli occhi della verità naturale. Ti sei allontanato dalla frenesia d’amore per rifugiarti nel mondo dei sensi. Un caleidoscopio: figure e colori che inseguono, formano, rompono un disegno. La vita è impietosa con te o tu lo sei con la vita ma sei lì a galla sulla tua zattera.

Credi a tutto e a nulla e questo distacco lieve e pacato è la tua forza. Magari è solo sopravvivenza. O è un’esistenza parallela a quella comune. Ma questa dimensione ti rende possibile sfiorare tutti gli aliti di desiderio, di piacere, di euforia, di tenerezza. Senza aspettative, senza frontiere, senza tragitto il dolore è meno devastante. Per Lucy godere è un po’ soffrire no? Ecco, per te godere è un po’ gioire…

Consegnale la chiave della serena accettazione della relatività, Bubi! Deve capire chi sei, è urgente ed essenziale per entrambi.

Io navigo a vista, è proprio così Giulì. Come posso insegnarlo a Lucy?

Bubi, devi solo spiegarle che lei può palpare nella tua passione la sua stessa disperazione ma che nella tua disperazione non può annegare o salvarsi. Tu sei la terza via, insomma. Hai scelto di giocartela a dadi, ogni giorno. Di non dominarla e di non farti dominare. Non vuoi combattere e non vuoi colmare il vuoto. Lasci che sia…

Pensi davvero che capirebbe?

Secondo me può capire, Bubi. Ma quello che conta è che tu lo faccia, se non capirà pazienza Bubi…

Restano in silenzio, Bubi e Giulì. Un silenzio che sembra durare troppo. Come se fosse una sospensione pesante, imbarazzata, malinconica. Invece è una pausa di elaborazione necessaria, uno spazio di assimilazione propizio. A spezzarlo è Bubi, effettivamente ricaricato e rasserenato, con una risata allegra: Giulì mi auguro che non perda appeal il sesso dopo l’impatto di Giulì con questa realtà…!

Stupido, rende bene a letto l’anima tormentata di Lucy eh?!

Rende molto bene, Giulì. Tutta quella adrenalina, tutta quella angoscia, tutta quella confusione sono energie che scatena nel brivido di amplessi vorticosi. Brucia, Lucy. Di smania e di godimento.

Bubi…dovremmo riprendere le nostre statistiche, ricordi? Quelle tendenzialmente passive e quelle attive, le castigate e quelle istintivamente oscene, le scafate e le imbranate, le represse e le svergognate….

Dimmi come fai sesso e ti dirò chi sei! Si, dobbiamo proprio ricominciare.

E poi Bubi dovrai finalmente raccontarmi di quella volta dell’assalto delle allupate!

Quasi quasi Bubi arrossisce un po’: dai, ho chiuso con il sesso di gruppo, non tirare in ballo quelle vecchie storie Giulì….

Bubi anche la tua carriera di gigolò è chiusa però…

Però se trovassi una che vuole ricoprirmi d’oro ci ripenso e riapro bottega all’istante, ride Bubi.

CONTINUA

2 commenti:

  1. Buongiorno Irene,
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    Paperblog Italia
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  2. Grazie Silvia lo farò sicuramente!
    Irene

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