sabato 19 giugno 2010

Bubi invaghito e perplesso

Mancano pochi minuti alle 21 quando Paoletta e Bubi arrivano al Black&White.

Lei strilla: Bubi, che schianto, ti sei proprio tirato a lucido!

Manca poco che Bubi arrossisca ma scoppia in una risata argentina: Paoletta toccherebbe a me fischiarti dietro, sei uno splendore…ma sono felice della tua accoglienza, caspita, sono autorizzato a montarmi la testa eh!

Paoletta lo bacia sulle guance appoggiandogli morbidamente una mano sulla spalla, abbozza un simpatico inchino e poi: dai, entriamo, vedremo di proseguire dopo con i complimenti.

Bubi è entusiasta: Paoletta è proprio calorosa, affabile, sciolta. Immagina una serata divertente e accattivante. Tutto quel sex appeal in un temperamento così sportivo e schietto era di ottimo auspicio anche per una travolgente intimità.

Per tutta la durata della cena la conversazione è condita da un intenso gioco di sottintesi: allusioni e incoraggiamenti a profusione in un clima cameratesco. In qualche momento, pensa Bubi, fin troppo cameratesco…

Insomma Paoletta è molto disinibita tanto da trasmettere con chiarezza voglie e intenzioni. Lascia intendere con somma trasparenza che Bubi è un voluttuoso capriccio. E con altrettanta trasparenza è come se dichiarasse che non ha alcun bisogno di farlo scomodare nell’impresa di conquista, di fingersi timorosa o indecisa, di simulare pudore o roba del genere.

Roba del genere. Usa davvero queste parole quando dice a Bubi che lei delle manfrine femminili sul sesso e dintorni non vuole saperne.

Bubi si accorge, per la prima volta nella vita forse, che certe tiritere delle donne sono anche un po’ il pungolo che gli uomini si aspettano, cercano quasi.

Bubi è impacciato! Paoletta è bellissima e molto sensuale quando chiacchiera di altri argomenti, si muove, mangia, ascolta Bubi strabuzzando due occhi da mille e una notte. Ma è paralizzante quando pigia il piede sull’acceleratore. Sembra il conoscente da bar che mena pacche sulle spalle mentre esorta a sbocconcellare qualche appetitosa donzella, Paoletta!

Difficile riferirvi quanto esplicita sia nei riferimenti al dopo cena, rasentano la pornografia. L’espressione più candida, quella che Bubi trova digeribile insomma, è comunque piuttosto coraggiosa: Bubi, spero che a letto tu sia più vorace che a tavola…

Bisogna dire che aggiunge sempre una chiosa: scherzo…

Ma scherza davvero o è un igienizzante che si mette in bocca quando legge l’imbarazzo nello sguardo o nel silenzio di Bubi?

Che dilemma per il nostro Bubi. Invaghito e perplesso. Un’altalena che dondola imbizzarrita. Eppure certe sfumature sono così soavi da far intuire a Bubi una sorta di forzatura in quello spirito sfrontato. A bruciapelo prova a smascherare Paoletta: se c’è da credere ai vecchi detti can che abbaia non morde. E sorride inchiodando i suoi occhi in quelli di lei.

Paoletta sostiene pochissimo il penetrante esame, lancia un’occhiata sui commensali di un tavolo vicino e bisbiglia: c’è il gelo tra quei tipi eh?!

Cerca di uscire dall’impasse, Paoletta.

Bubi si rilassa sollevato e trionfante sullo schienale, distende leggermente le gambe, si accomoda a guardarla e a stuzzicarla ancora…

In attesa di sapere come evolverà la serata con Paoletta, non aspettatevi qualche plateale exploit di Lucy, lettori. Di nuovo fa capolino in un guizzo nella mente di Bubi ma lei osserva, forse ubbidiente forse avvilita forse cospirante, lo stato di pausa.

CONTINUA

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