mercoledì 16 giugno 2010

La notte della lussuria


Un brivido corre lungo la schiena di Bubi. E’ convinto sia Lucy.

Prende il cellulare con una certa apprensione e legge: Bubi, rientro tragicomico, una serie di ritardi massacranti, uffa, ci sentiamo domani.

Paoletta!

Non ci aveva più pensato, Bubi.

Si erano ripromessi di sentirsi al ritorno di lei per cenare insieme o per vedersi almeno in serata...Questa volta l’inconveniente era stato provvidenziale. La giornata appena trascorsa era già stata troppo complicata!

Bubi, rilassato, digita rapidamente: ho immaginato qualche intoppo, non preoccuparti, buon riposo. Un bacio.

Il sonno ristoratore di Bubi poteva finalmente cominciare…

Ma in posizione orizzontale i campari, la birra, le ore convulse con Lucy e le istigazioni più o meno ingenue di Giulì sui sogni proibiti si mescolano in uno sferzante fermento. Non è nervosismo, è uno stato di seducente languore squarciato a tratti da struggenti fantasie, ecco.

Sente migliaia di spilli nella pelle, Bubi. Una dimensione rarefatta e impalpabile rotta da quei sottili attacchi di smania e veglia. Si gira e si rigira nel letto per molto tempo. E’ un match bizzarro. Perché vorrebbe crollare in letargo e nello stesso tempo è rapito da quelle velate percezioni.

E’ una sofferenza dolcissima.

Al mattino ci vogliono due tazze di caffè bollente per riportare Bubi allo stato di coscienza. Nonostante i ricordi siano vaghi e non riesca a mettere a fuoco immagini e pensieri Bubi ha l’esatta percezione che il vortice notturno sia stato fantasticamente lussurioso. Ride. Forse l’enigma Lucy gli mordeva ancora il fianco. Quella birbantella di Giulì l’aveva previsto!

E Lucy infatti fa capolino con un sms che sembra uscire a grandi balzi dal telefonino e saltellare vivacemente per tutta la casa: al diavolo le masturbazioni cerebrali Bubi, questa notte ho spazzato via l’immondizia e sono maledettamente pronta ad abbrustolire con te nel rogo della carne.

Possibile che Lucy non sapesse esprimersi in maniera meno ampollosa e contorta?

Incredibili, le donne. Questo medita Bubi mentre le labbra si schiudono in un sorriso.

Bubi, dispettoso e sfacciato, tira il freno: Lucy prima o poi ti trascinerò davvero nel rogo della carne, con foga!

Prima o poi…le scrive. Proprio insolente Bubi. Per Lucy però quella sculacciata è come una tempesta ormonale. Il desiderio cresce e la dispone alla sottomissione assoluta.

Bubi, mi fai impazzire! Quando vorrai, come vorrai, dove vorrai…

Accidenti, Bubi legge e poi, con quel rassegnato sarcasmo sulla natura femminile che spesso trapela dalla sua ghignata obliqua, gira il messaggio a Giulì con un commento: donne, non vi capirò mai.

CONTINUA

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