domenica 13 giugno 2010

No porno, c'è Giulì...!

Al citofono la voce di Giulì, all’anagrafe Giulietta: Bubi…disturbo?

Giulì non disturba mai! Bubi accoglie Giulì stringendola forte tra le braccia, quella sorpresa lo riconcilia con la vita. Giulì, con la dote preziosa che solo gli amici possiedono, arriva sempre al momento giusto. E’ un concentrato inesauribile di dolcezza e allegria, quella spilungona dai ricci rossi, con due enormi fanali al posto degli occhi e le mani sempre in movimento ad accompagnare la favella fluida e schietta.

Giulì è anche l’altra faccia di Bubi. Quella buffa, infantile, soave. E pure spirituale. E’ con Giulì che Bubi chiacchiera nottate intere sfoderando l’umorismo che altrimenti brancola nelle insipide mezze misure e togliendosi la corazza che indossa perché in strada l’aria da menefreghista duro lo fa stare meglio. Tra loro l’atmosfera è subito di meditazione culturale e introspettiva. Ma anche di spiritoso confronto, di facezie sulle quali ridono a cuor leggero: confidenze, pettegolezzi e quelli che loro chiamano argomenti ludici…

Un toccasana per Bubi!

Una svolta della serata. Ma anche un risvolto della personalità di Bubi.

Quelle repentine virate tra euforia, sbigottimento, tedio, leggiadria.

E quella inclinazione cronica a prendere a morsi l’attimo, a seguire le onde del caso e delle ispirazioni, a cadere e a rialzarsi, ad arrabattarsi facendo lo slalom tra le complicazioni per non per perdersi le discese belle e comode.

Perché Bubi non salta gli ostacoli, cerca di evitarli. Non affronta la battaglia, cerca un riparo per schivare i colpi. Non vuole restare impigliato nelle paranoie esistenziali altrui perché non ha l’animo buono di chi se ne prende carico ma neanche quello cattivo di chi se ne infischia. Insomma ha deciso così, Bubi. Di non fare troppo danno ma neanche di subirne.

Vuole stare lontano dai rimorsi, dai sensi di colpa, dalle sconfitte, dalle scottature. Ma anche dalla fatica di esserci. Forse si è messo in testa di attraversare l’esistenza in una sorta di limbo che tenga indenne l’io dal vento, dalla pioggia, dal sole. O magari quello di Bubi è il tarlo della voragine interiore, insomma il dramma del disprezzo di se stesso.

Pedro non approva che io conduca il lettore all’interpretazione di Bubi. Di Bubi devono parlare i suoi fatti e le sue omissioni, mi ripete con piglio fermo e indiscutibile. Ha ragione, lo so. Scusate, è solo una molla che scatta, ogni tanto. Devo lanciare un dettaglio, far schizzare tra le righe un dubbio, dare sfogo a una riflessione…

Su, torniamo a Giulì che non poteva che essere ribattezzata con quell’accento birichino e vispo, perfetto per il suo carattere scoppiettante. E a Bubi che prende la palla al balzo per ristabilire le misure del suo territorio vitale.

Con Giulì non c’è l’ardore del rapporto sessuale, non c’è l’esplorazione di nuove frontiere del corpo e dell’eros, non c’è il sospiro dello sfinimento travolgente dell’orgasmo, non c’è neanche l’orgia dei pensieri più o meno sconci, dei riti di approccio, dei preliminari e delle manovre di affiatamento.

Ma c’è tutta la malia di quella libertà psicologica che Bubi prova solo con lei. Si scrolla dal groppone tutta la zavorra di quella giornata e si tuffa in quella pacchia! Gasato e spumeggiante si sveglia dal torpore, manda al diavolo il malumore e risponde gioviale alle spiritosaggini di Giulì.

Ho suonato perché ho visto la luce sparare a destra, aveva detto Giulì al principio.

Quello della luce è un segnale convenzionale tra loro. Presumo che la luce a sinistra invece lasci intendere che Bubi ha ospiti femminili, come un cartello Do not disturb, ecco.

E’ quasi mezzanotte, Giulì è lì già da quasi due ore. Nel clima di complicità torna su quel particolare, in fondo aveva deciso di passare proprio colpita da quello…: Bubi, allora, come mai luce a destra questa sera? Sbaglio o doveva essere una serata a tinte forti, un po’ pornografica un po’ fantasy un po’ thriller?

CONTINUA

2 commenti:

  1. Ho una certa ammirazione per Bubi, mi colpisce come cerchi il rischio - tra le tante, G. mi sembra davvero pericolosissima. La depositaria dei segreti e delle confidenze, la pietra su cui si poggiano molte certezze, incluse quella di avere qualcuno che lo capisce (o pretende di capire). Difficile scherzarci, men che meno rischiare di rimaner senza o di contrariarla.

    Mi piace, G. - mi sembra un essere molto più raro di qualunque comunissimo contorsionista delle lenzuola, o pornofila incallita che sia.

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  2. Chris concordo...
    Giulì è una figura di spessore. Altro che palestrata da letto :))))

    Che bello averti come lettore! Mi aiuti moltissimo.....Grazie!

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