domenica 6 giugno 2010

"Sono triste e solo, vuoi farmi compagnia?"

Colpo basso, ben assestato, pare.

Presentandosi disinvolta e disinibita Bubi si sente libero di saltare sull’ambulanza e godersi l’occasione, senza troppi coinvolgimenti e obblighi lei è un bocconcino al quale non può rinunciare.

Ci mette un po’ il maschio per realizzare che tutto ha un prezzo, anche quella apparente “agilità culturale”. Perché lei, la donna, sia o non sia crocerossina, magari è pure una divoratrice di uomini, una sessuomane, una libertina o comunque un essere umano che serenamente esulta di qualche lampo di lussuria ma sicuramente stenta ad accettare che l’uomo possa saperlo, affermarlo e soprattutto permettersi di comportarsi di conseguenza.

La donna vuole stare sul piedistallo, dice Pedro.

Insomma per Lella la crocerossina quello è un adescamento allo scopo di riaffondare le unghie nella mente del malato. Tirerà fuori tutta la femminilità, un pizzico di mistero, un po’ di frivolezza, qualche vena di malinconia. Magari solleticherà pure un po’ di competizione alludendo a qualche corteggiatore insistente che potrebbe rapirla per sempre. Sarà una miscela esplosiva di ardore, di ritrosia, di vivacità, di distrazione. Perché la crocerossina è campionessa in quello sport delle donne che tira scemi gli uomini: su e giù, bianco e nero, brutto e bello. Tutto e il suo contrario, repentinamente.

Slanci e ritirate. Così il malato entra nel frullatore e si lascia stritolare da tutta quella esuberanza del corpo, da quella astuzia intellettuale, da quella confusione emotiva.

Bubi in barella sarà per qualche ora proprio il malato dei sogni della crocerossina. Un degente perfetto: ghiotto di trattamenti di benessere assaporerà con meticolosa partecipazione ogni bacio e ogni carezza.

La ringrazierà con slancio, regalandole prove di risveglio e miglioramento quasi da urlo. Saprà quasi fingere di arrendersi alle pozioni miracolose del sesso di Lella.

Ma il guaio di Lella è proprio trattare il nostro Bubi come il farfallone da manuale. Durante le prestazioni hot la crocerossina lascia sul campo di battaglia tracce di quella che Pedro ha battezzato vanità borghese, insomma tradisce l’orripilante progetto di suggestionare Bubi fino al totale stordimento.

No, Bubi è oltre e fuori le righe del manuale. E se ha scolato un campari shakerato di troppo tira fuori più arguzia e savoir faire di un vecchio professionista del porno system.

Non se la fila più, la Lella. Ridendo si sfila l’ago dalla vena e butta via quella flebo invadente. Al massimo ogni tanto le tortura la vanagloria con un messaggio, di quelli circolari che spedisce a una sfilza di donne in unico invio: sono triste e solo, vuoi farmi compagnia?

Lella risponde come una vipera calpestata: cancellami dalla tua rubrica, bastardo. Poveretto, non hai capito chi sono…

E invece il poveretto, al secolo il nostro Bubi, ha capito, eccome!, chi è Lella, la crocerossina.

Lo so, state pensando che il campari shakerato in dosi massicce potrebbe obnubilare la mente di Bubi. No, signore e signori. Più avanti capirete che non è così…E non abbiate pena per Lella, la crocerossina. Che tanto è già al capezzale di un moribondo che probabilmente capitolerà alla rianimazione.

Uno di quelli che vanno in visibilio davanti a un perizoma, sbavando per la stoffa più che per la carne intorno.
CONTINUA

3 commenti:

  1. Intrigante la vicenda, in cui entrambe le controparti barano.
    Gian Contardo.

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  2. Ireneeee!

    Sono questi i racconti famosi?

    Mai sei una fonte incredibile di fantasia.
    Ti auguro tutta la fortuna che meriti.
    Un abbraccio.

    Elena

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  3. Gian...pensa che la crocerossina è quella meno intrigante del racconto, forse........:)

    Elena che piacere, wow!!!
    Si, questo è un racconto on line, a puntata.
    Ne ho in preparazione già un altro.....

    Grazie, un abbraccio a te !

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